Un magnete e una pallina per sfidarsi al «klask» Il campione è di Vigonovo

Filippo Ballin è uno dei più forti giocatori al mondo di questo gioco ideato da un falegname danese: «L’ho comprato nel 2018 e non ho più smesso»

Alessandro Torre / Vigonovo

Vigonovo ha il suo campione del mondo. Di una disciplina nuova, un gioco ai più sconosciuto, ma che proprio a Vigonovo stava trovando spazio anche grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale e del campione italiano in carica e mondiale 2018 di klask, Filippo Ballin, prima che il Covid fermasse tutto.

Lui stesso si definisce «il più bravo tra i grandi bambini, in quest’anno esaltante dove non ho mai dato per scontato nessun match. Mi sono divertito. Il divertimento è il fulcro del klask…perso questo diventa solo competizione tra adulti».

Ma cos’è il klask?

«È un gioco di abilità per due giocatori, ideato dal falegname danese Mikkel Bertelsen che continua a conquistare nuovi adepti in tutto il mondo sin dalla sua prima apparizione nel 2014. Un campo di gioco diviso in due, una pallina arancione e tre piccoli ostacoli magnetici, definiti magneti bianchi o “biscotti”. Nella versione tradizionale del gioco i due contendenti si sfidano faccia a faccia muovendo ciascuno il proprio attaccante, uno stick nero, alto circa 6 cm, governato con il magnete guida da sotto il campo di gioco. I punti si ottengono sia in modo attivo andando in gol nella porta dell’avversario sia in modo passivo se l’avversario perde il controllo del suo attaccante, “cade” nella sua porta (da qui il nome del gioco, dal danese schiaffo), o se viene “catturato” da due magneti bianchi».

«Ho visto un video di questo gioco nel 2018 e allora ho deciso di comprarlo», racconta Ballin che avrebbe conquistato anche il pass per i mondiali di Helsinky del 2020 poi sospesi, «per giocare così con i miei colleghi, e da quel momento abbiamo deciso di fare il campionato che era appena iniziato in Italia. Così ho scambiato la mia passione per il calcio balilla con questo gioco. Un’attività che unisce gli appassionati da bar e quelli dei giochi da tavolo. Da quel momento è stato tutto un crescendo. Abbiamo partecipato agli italiani con la squadra di colleghi e io ho perso, quando in palio c’era la possibilità di andare ai mondiali negli Usa. Ma questa cosa proprio non mi andava giù e allora mi sono iscritto all’ultimo torneo valido per la qualificazione all’Open di Basilea. Ci siamo andati in cinque della squadra e ci siamo trovati di fronte i padroni di casa della Svizzera e i francesi. Ma alla fine abbiamo raggiunto la finale io e il mio vicino di casa, che fa parte della squadra, Giacomo Poncina. Due vigonovesi in finale all’Open di Basilea. Cose da non crederci. Ma ancora più incredibile è stato poi partecipare ai mondiali con la vittoria per 3-2 su Giacomo. Viaggio negli Usa pagato dal distributore del gioco dell’epoca e permanenza a carico di Klask Italia di cui adesso faccio parte. A Manchester ho sfidato giocatori che avevano almeno quattro anni di esperienza, e in finale ho battuto il ragazzo del Lecce Klask che mi aveva superato agli italiani».

Ma non finisce qui.

«Dopo Manchester sono stato invitato ai mondiali concorrenti a Helsinki, dove sono stato eliminato ai quarti, in un torneo che era in diretta televisiva, perché lì Klask è un movimento seguito. Ho vinto gli italiani del 2019 a Roma qualificandomi per il mondiale finlandese, classificandomi terzo. Campionato iridato vinto dal polacco Larek Tomek che poi ho avuto la soddisfazione di battere nella manifestazione fieristica più importante d’Europa a Essen 2-1».

E adesso con due prove del campionato italiano poi sospeso già vinte, l’obiettivo è ripartire: «Per promuovere questo gioco, allontanare magari i ragazzi per qualche ora dai videogiochi. Quando sarà possibile stare insieme, Klask continuerà a divertire tutti». —

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