Under 14 piccoli e vincenti Tonazzo, il futuro è loro

PADOVA. Campioncini crescono all’ombra dei grandi. Nella stessa domenica in cui la prima squadra perdeva (lottando) per 3-1 il derby con la Calzedonia Verona, i giovani della Kioene Padova under 14 hanno conquistato il titolo regionale, vincendo la Coppa Veneto under 14, proprio al PalaOlimpia. Si sono imposti per 3-1 sui vicentini del Volley Castelli. Assolutamente impeccabile il cammino dei bianconeri, giunti in finale senza cedere nemmeno un set. E la convinzione nei propri mezzi si ritrova anche nelle parole del baby-capitano Andrea Barutta, che afferma: «Secondo me non abbiamo ancora espresso il nostro miglior potenziale di gioco. L’anno scorso con loro avevamo perso, questa vittoria è una rivincita di cui siamo felicissimi».
A guidare lui e i suoi compagni coach Alice Biasini: «Questa affermazione premia il grande lavoro che abbiamo fatto in palestra nelle ultime settimane. L’abbiamo ottenuta grazie all’apporto di tutti, compresi i ragazzi che sono entrati in campo anche per un solo punto. È un riconoscimento al grande spirito di sacrificio dimostrato dal gruppo».
Kioene Pallavolo Padova: Barzaghi, Gottardo, Rossi, Sella, Barutta, Rampazzo, Ramina, Fantinato, Ferraro, Lovison, Beggiato, Scarin Callegaro. Allenatrice: Alice Biasini, secondo allenatore: Daniele Stefan, dirigente: Monica Mezzalira.
«Attenti a Cavanna». E chissà che il trionfo dei piccoli possa essere di buon auspicio anche alla prima squadra, che ancora deve concedere il bis del successo colto alla quinta giornata su Molfetta, quasi un mese fa. Davanti alla Tonazzo, domenica alle 18, al PalaFabris ci sarà la Cmc Ravenna, avversario che sulla carta sarebbe parso irraggiungibile solo poche settimane fa, ma che, con la cessione del regista francese Toniutti ai russi del Kazan, non pare più lontanissimo. Nelle ultime due gare, disputate senza di lui, ha perso con Perugia e Modena,scivolando a metà classifica. «È chiaro che quando una squadra è costretta a rinunciare ad un elemento così importante per forza ne risente, ma conosco molto bene Max Cavanna, che è argentino come me e che ha preso il suo posto: è un giocatore valido, ha solo bisogno di tempo per prendere in mano il gruppo», sottolinea lo schiacciatore Gonzalo Quiroga. «Noi, però, non dobbiamo guardare in casa loro, ma pensare a quello che facciamo noi: contro Verona non abbiamo giocato male ma abbiamo regalato 15 battute, senza nemmeno forzarle più di tanto e calando molto alla distanza».
Diego Zilio
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