Vendetta Elledì, 25 anni dopo

MONTEGROTTO TERME. Venticinque anni dopo di nuovo in campo per un derby entrato nella storia del basket padovano. C’era la maggior parte dei protagonisti di Elledì Petrarca e Viero Virtus nella riedizione del “derby dei biscotti”, andato in scena prima della stracittadina di C Nazionale. Il rischio di una partita amarcord era che l’inevitabile patina di nostalgia finisse per svilire il senso d’appartenenza e attaccamento alla maglia bianconera e/o neroverde di un nucleo di giocatori, che era anzitutto un gruppo di amici fuori dal rettangolo di gioco. Non è stato il caso del rievocato “derby dei biscotti”, che ha intrecciato legami amicali rimasti intatti a distanza di anni.
In maglia Elledì hanno calcato il parquet Bonetto, Tonzig, Rosin, Stefanelli, Zorzenon, Bortolini, Baroncini, Viscovich e Carteri. Per la Viero Virtus si è invece rivista l’intera squadra neroverde con Sommese, Menghini (aggregato anche il figlio), Merlitti, Gavagnin, Bartolozzi, Adami, Bisello, Salmistraro, Marras e Tosato. Tutti i giocatori indossavano la maglia numero “7”, la canotta celebrativa realizzata da Triboom, in onore ai due numeri “7” di allora e di oggi: Giorgio Tonzig e Leo Busca. Sulla panchina petrarchina, con il vice Ometto, si è accomodato anche Medeot, che ha ceduto al richiamo del cuore. In quella virtussina coach Trevisan era invece affiancato dagli assistenti Benetollo e Petronio. Nonostante qualche acciacco e il fiato un po’ corto, le due squadre hanno battagliato per tre quarti di gara nella rivincita della finale playoff del 1990, che regalò alla Viero Virtus la promozione in B/1.
Per la cronaca, stavolta è stato il Petrarca ad aggiudicarsi il derby (54-52). Dopo un primo quarto equilibrato (17-15), l’Elledì ha preso il comando del match, allungando il suo vantaggio (37-28), ma nel terzo periodo la Viero è tornata a farsi sotto sorpassando a 11’’ dallo scadere con tre liberi di Rampazzo (51-52). Sull’ultima azione, però, lo scarico di Bonetto finiva tra le mani di Bortolini, che insaccava la tripla della vittoria a fil di sirena. Un finale thrilling da vero derby. «Ho dovuto correre per arrivare in tempo alla partita perché dovevo assistere al saggio di ginnastica artistica di mia figlia a San Donà di Piave», racconta Fabio Bortolini. «Non facevo parte dell’Elledì nel 1990, ma arrivai al Petrarca l’anno dopo e ciò spiega il motivo per cui quell’anno non vinse il campionato, ma venne promosso in B/1 la stagione successiva (ride, ndc). Scherzi a parte, è stato bello rigiocare il derby assieme ai miei vecchi compagni. Mi ha fatto piacere vedere anche tante persone al palazzetto. Un bel segnale per tutta la pallacanestro padovana».
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