A luglio il primo ciak de «Il segreto» sullo sfondo la strage di Codevigo

PADOVA. Sebbene alcune scene le abbiano già girate e ci sia anche un videoclip con i titoli di coda, il primo “ciak si gira” si farà a metà luglio. Il set spazierà da Thiene alla laguna con lacune...

PADOVA. Sebbene alcune scene le abbiano già girate e ci sia anche un videoclip con i titoli di coda, il primo “ciak si gira” si farà a metà luglio. Il set spazierà da Thiene alla laguna con lacune location necessariamente lungo il Brenta. Il casting è stato arduo, condotto adottando il sistema neorealista. Soprattutto la ricerca della protagonista, Italia, è stata difficilissima: «Italia nel film è una ragazzina di 14 o 15 anni; più che sceglierla è stato difficilissimo trovarla perché doveva avere la brillantezza dello sguardo ed esprimere la gioia del sentimento della vita. Gioia che purtroppo le sarà strappata, perché questo film è fondamentalmente una tragica storia d'amore». Il segreto è il nuovo film diretto da Antonello Belluco, scritto e sceneggiato da lui stesso, regista padovano figlio di profughi istriani, e da Gerardo Fontana, regista anch'egli nonché ex sindaco di Codevigo. Potremo vederne un'anticipazione domani alle 10 a Padova,nella sala Anziani di Palazzo Moroni che ospiterà un incontro dedicato alla realtà di Codevigo, teatro di tristi vicende risalenti al secondo conflitto mondiale. Durante l'appuntamento a Palazzo Moroni, inserito nel calendario di “Reteeventi” della Provincia di Padova, verrà proiettato anche il backstage del film girato dagli studenti del Dams dell’Università di Padova coinvolti nel progetto. L'evento non vuole ritornare sulla vicenda dell'eccidio di Codevigo ( tra l'aprile e il giugno del 1945 ci fu l’esecuzione sommaria di un numero compreso tra 114 e 136 tra militi fascisti e abitanti da parte dei partigiani) ma far conoscere e valorizzare un territorio fatto di storia, racconti e splendidi paesaggi.

E questo è anche e soprattutto l'intento del regista Antonello Belluco che chiarisce: «Non ho voluto assolutamente fare un film sulla strage, tanto più che soltanto alla fine del mio film inizia la vicenda dell'eccidio. La storia di cui parlo è quella di una famiglia veneta che non ha vissuto la guerra, perché in quelle zone non era nemmeno percepita se non attraverso la presenza dell'aereo Pippo». Il film è una storia d'amore tra una giovane, di nome Italia, e un ragazzo, Farinacci Fontana. Che però è realmente esistito: compare infatti nell'elenco delle persone uccise nell'eccidio. Farinacci era figlio di Silvio Fontana (parente dell'ex sindaco), il vicecomandante della Brigata Nera. Il film finisce quindi con la morte di Farinacci ucciso dai partigiani e il cuore della giovane Italia per sempre straziato: «Farinacci è ucciso nell'epilogo del film cioè mentre si consuma questa storia d'amore. Storicamente è uno dei tanti uccisi ma il mio non è un film ideologico, è solo la storia di una famiglia veneta e non c'è alcuna acredine» spiega Belluco che però ammette: «Antonella Ruggiero non ha voluto cantare per questo film e il nipote di Arrigo Boldrini ( il partigiano Bulow a capo della 28° Brigata Garibaldi inizialmente accusata di aver partecipato all'eccidio ma poi assolta) attraverso i suoi avvocati mi ha invitato a non fare il film. Questo mi fa capire che molte cose non si sono risolte e che la memoria non è ancora libera, nemmeno di rappacificarsi». Quel che sogna Belluco sta nel nome scelto per la protagonista: Italia. Nel film ne troviamo due: l'Italia protagonista della storia d'amore avvenuta nel 1945 e sua nipote, che si chiama Italia anche lei, una ragazzina che ha 12 anni nel 2000: «Il mio è un atto d'amore e di speranza. L'Italia, la nostra nazione, che ha bisogno di crescere unita».

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