A Padova l’edicola self-service, soldi nella cassettina e prendi il giornale

PADOVA. In città è nata la prima edicola self service. È quella, gestita, da quattro anni, da Daniele Morello, in Piazza Capitaniato davanti alla palazzina dell’anagrafe del Comune, a pochi metri dalla facoltà di Lettere e Filosofia.
In pratica, per quasi tutta la giornata, eccetto una ristretta fascia oraria in cui è presente l’edicolante, l’acquirente si prende da solo il quotidiano preferito dal chiosco e mette i soldi in una cassettina, di plastica pesante, che si trova, leggermente, più indietro. L’esperimento è partito ieri e la novità ha dato buoni frutti visto che, alla fine della giornata, il gruzzoletto in moneta all’interno della cassetta è risultato soddisfacente.
In pratica il giornalaio ha imitato quello che succede da decenni all’estero, dove tanti quotidiani vengono venduti con il sistema self service. In particolare la Bild Zeitung a Monaco di Baviera, il Kurier in Austria e la Neue Zurcher Zeitung, a Zurigo, in Svizzera.
«È vero» spiega Daniele Morello. «Mi sono ispirato al modello utilizzato da tantissimi anni in quasi tutti i paesi Europei, ma anche all’osteria senza oste, il locale che si trova tra i vigneti del prosecco, a Valdobbiadene e finito anche sulle pagine dei più importanti quotidiani nazionali. Da poco tempo ho preso in gestione anche un negozio-tabaccheria in via San Gregorio Barbarigo, quasi all’angolo con via Marsala. Anche se mio figlio mi dà, ogni tanto, una mano non ce la facevo più a mandare avanti entrambe le attività. Con questo sistema, nonostante la crisi del settore, riesco a mantenere in piedi anche l’edicola».
Ma, in una città in cui i crimini, a vario titolo, sono all’ordine del giorno, l’edicolante, residente a Maserà, non teme che l’incasso gli venga portato via da qualche delinquente? «Da sempre ho piena fiducia nella gente» aggiunge Morello. «Sono convinto che a nessuno venga in mente di rubare i pochi soldi contenuti nella cassettina. D’altronde piazza Capitaniato è una zona tranquilla, strapiena anche di studenti e di docenti universitari, dove i principi di onestà e di rispetto per il lavoro altrui sono rimasti sempre in primo piano». —
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