A Treviso va in scena l’arte del kimono

TREVISO. Fiori di filo su tesori di stoffa e una storia dell’arte che li racconta forte della sua pluridecennale esperienza in kimono giapponesi, di cui è appassionata e attenta collezionista.
Giovedì alle 18.30 al Garden Barbazza di Treviso Lydia Manavello, che già tanto seguito ha avuto in un precedente incontro dedicato ai suoi preziosi kimono storici.
Saranno i fiori d’autunno e d’inverno tessuti e disegnati sugli abiti i protagonisti dell’appuntamento, intitolato “Kimono d’autunno. Foglie, fiori e colori rubati all’arcobaleno”. Perché i kimono sono come le pagine di un libro che volentieri si lasciano sfogliare lasciando trapelare, giorno dopo giorno, un nuovo segreto.
Ci sono foglie d’acero che variopinte s’abbandonano al fluttuare della corrente o che con grazia accolgono i primi fiocchi di neve; ci sono rami di pino che temerari affrontano i rigori dell’inverno o delicate camelie che con i loro colori illuminano le giornate più buie. «Questa passione arriva da lontano» spiega Lydia Manavello «sono uno storico dell’arte e il periodo tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento ha sempre esercitato su di me un grande fascino. Lo studio approfondito degli anni che vanno dall’ Impressionismo all’Art Decò, mi ha portata ad amare l’arte giapponese. Le stoffe giapponesi, i kimono stessi, sono molto più di un semplice oggetto: trasudano storia, che parla di tecniche di tessitura e di decorazione dalla storia millenaria». La collezione conta alcune centinaia di pezzi preziosi, rarità storiche ed artistiche che sono anche miniere di informazioni sociologiche: una collezione stupefacente che non è ancora stata aperta al pubblico e che si potrà ammirare in via esclusiva giovedì.
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