Abano e Montegrotto: a rischio il bonus da mille euro per molti stagionali termali

ABANO TERME
Tempi brevissimi e il rischio concreto che qualcuno possa rimanere tagliato fuori. Scade oggi il termine di presentazione del bonus da 1.000 euro al mese per il periodo giugno-luglio previsto per i lavoratori stagionali del turismo. Tra i possibili accavallamenti con la Naspi, l’ammortizzatore sociale previsto per chi ha un contratto a tempo determinato, e i pochi giorni disponibili, per i 1.500 lavoratori stagionali saranno ore decisive. E questa problematica si somma a quella relativa al Fis, il fondo d’integrazione salariale previsto invece per chi è possessore di un contratto a tempo indeterminato (sono circa 2.000 i dipendenti degli hotel termali), il cui pagamento è fermo ad aprile.
PROCEDURE
Il Decreto agosto del Governo ha disposto la possibilità di percepire 1.000 euro mensili per i mesi di giugno e luglio per i lavoratori del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato involontariamente l’attività entro il 17 marzo. Il bonus sarà precluso a chi percepisce già la Naspi. «Tempi strettissimi per la presentazione della domanda, in scadenza oggi», spiega Marco Bodon, segretario generale della Fisascat Cisl. «Con il weekend di mezzo abbiamo avuto pochissimi giorni per inoltrarla. Il Governo doveva concedere almeno fino al termine di questa settimana. Ora il rischio è che qualcuno rimanga fuori o che vengano commessi errori. Teniamo presente poi che i lavoratori che hanno esaurito i 24 mesi di Naspi non hanno ancora l’ufficialità dei 3 mesi straordinari annunciati, cosa che rischia di mettere il lavoratore nelle condizioni di non percepire magari né la Naspi, né il bonus».
RICHIESTE RESPINTE
«La compatibilità era prevista solo per il mese di marzo», aggiunge Marquidas Moccia, segretaria generale della Filcams. «Non era prevista per aprile e maggio. Un primo problema è che molte richieste sono state respinte intorno al 10 agosto e che i lavoratori hanno avuto solo 20 giorni di tempo per presentare ricorso, con ferie e patronati chiusi. Le motivazioni non sempre poi sono state chiare da capire. Secondo problema: i lavoratori intermittenti, ossia quelli con contratto a chiamata, la cui domanda è stata respinta sono stati inquadrati nella cassa integrazione in deroga, ma stanno percependo 50-100 euro, somme da fame».
FIS IN RITARDO
Fernando Bernalda, segretario generale della Uiltucs, evidenzia invece i problemi legati al Fis. «Nell’incontro con la sezione provinciale dell’Inps ci era stato detto che sarebbe stato pagato a breve il Fis di maggio», sbotta. «Invece è stato preso dal 10-15% dei lavoratori, che stanno attendendo maggio, giugno e luglio e che nel frattempo devono fare la spesa e pagare le bollette. Il problema è poi che molti hotel stanno già ridimensionando la forza lavoro, che passerà dal 60-70% attuale al 30-40% previsto per settembre. Lavoratori che dovranno quindiattendere gli ammortizzatori sociali. Senza dimenticarci che nel periodo di Ferragosto abbiamo registrato un record di contratti a chiamata, circa 700, con contribuzione e garanzie diverse rispetto ad un contratto a tempo determinato». —
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