Abusi sessuali sui tre nipoti: condannato a sei anni e sei mesi

PIOVE DI SACCO. Sei anni e sei mesi di carcere. Con obbligo di versare 15 mila euro a testa alle tre vittime (tre fratelli, suoi nipoti) e 20 mila euro ai genitori, sempre come risarcimento. Ieri pomeriggio il gup padovano Cristina Cavaggion ha pronunciato la pesante condanna nei confronti di un uomo di 53 anni di Piove di Sacco, ex autista, finito sul banco degli imputati per violenze sessuali e atti sessuali continuati aggravati dall’età minore delle vittime (all’epoca dei reati contestati frequentavano le scuole medie).
Quasi integralmente accolta la richiesta del pubblico ministero Giorgio Falcone che aveva sollecitato una condannata a sei anni e otto mesi, sempre nell’ambito di un giudizio abbreviato che prevede, per legge, lo sconto di un terzo della pena. L’imputato, attualmente rinchiuso nel carcere Montorio di Verona dove c’è una sezione speciale per i detenuti accusati di reati sessuali, ha ascoltato la sentenza seduto accanto al suo difensore, l’avvocato Giorgio Castellani che aveva cercato di ridimensionare punto su punto le gravi contestazioni. Il legale, pur non negando alcuni episodi di toccamenti ammessi dallo zio, aveva puntato sulle dichiarazioni della psicologa Maria Papano, consulente della difesa, sentita in qualità di testimone.
La professionista, sottolineando il disagio psicologico dell’uomo, persona non aggressiva con un’immaturità profonda nella sfera sessuale, lo aveva definito un bambino che “gioca” a “esplorare” con altri bambini. Secondo l’esperta, il 53enne sarebbe un individuo incapace di rendersi conto della gravità dei propri comportamenti nonostante, alle spalle, abbia un matrimonio ormai naufragato, e due figli. Tuttavia sul giudizio finale potrebbero aver pesato altre violenze sessuali emerse nel corso dell’inchiesta nei confronti di altri nipoti e coperte dalla prescrizione (è passato troppo tempo e l’azione penale non può più essere esercitata) e un precedente. Nel 2011, infatti, l’ex autista ha patteggiato un reato sessuale commesso, un anno prima, su un minorenne, amico dei suoi figli. L’avvocato Castellani si è riservato di proporre appello dopo aver valutato le motivazioni della sentenza. Nel frattempo l’imputato resta in carcere: non ha proposto istanza per ottenere la detenzione domiciliare in quanto non ha un posto dove andare (la casa coniugale è stata concessa alla moglie).
Lo scorso aprile il 53enne è stato arrestato dalla Squadra mobile di Padova mentre si trovava in una comunità per curarsi. L’inchiesta era decollata a gennaio, all’indomani della presentazione della denuncia da parte della madre dei tre nipoti, che oggi hanno 15, 17 e 20 anni. Nel dicembre precedente, però, era già arrivata una segnalazione in procura grazie allo psicologo che frequentava l’ex moglie dell’imputato: a quest’ultimo la donna aveva confidato i sospetti coltivati dalla sorella, preoccupata di possibili violenze che il cognato poteva aver commesso sui figli. In una riunione di famiglia, poi, i ragazzi avevano raccontato alcuni episodi scabrosi accaduti durante una visita nella casa al mare di parenti, in un’isola della laguna.
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