Accordo sulla rete del gas il Comune si salva dal crac

Dopo tre cambi di gestore e una causa, con 1.100.000 euro si chiude l’acquisizione evitando una sentenza che avrebbe decretato il fallimento dell’ente locale

TREBASELEGHE. Si chiude dopo 8 anni la questione della rete del gas. «Abbiamo raggiunto l’accordo con l’attuale gestore, 2i Rete Gas spa, secondo il quale pagheremo ancora 1.100.000 euro chiudendo ogni pendenza, Iva e interessi compresi. Mercoledì la ratifica in consiglio comunale. Oggi posso dire che la “tragedia del gas” è chiusa», afferma il sindaco Lorenzo Zanon. Alla fine il valore della rete è di 3.106.00 euro: 1.606.051 il Comune li ha pagati a gara effettuata, 400.000 come anticipo nel 2014. Salderà il resto «entro giugno», assicura Zanon, «avevamo accantonato i soldi a bilancio a fine novembre con queste previsioni».

Zanon ricostruisce anni di trattative, momenti di sconforto, battaglie in consiglio, riunioni fiume con gli avvocati, incontri con politici romani di ogni schieramento, referendum tra i cittadini, citazioni in giudizio, fino al sospirato accordo del 28 gennaio, «così sudato», ammette il sindaco, «che la notte dopo, non ho mai dormito».

Tutto iniziò nel 2002 con il decreto Letta che imponeva ai Comuni l’acquisto delle proprie reti di distribuzione del gas. Il Comune di Trebaseleghe, nel 2005, sindaco Paolo Lamon, incarica l’ingegner Franco Marfurt di valutare la rete: 1.606.000 euro. «Era troppo basso» ricorda Zanon, all’epoca consigliere di opposizione, «ma l’amministrazione andò avanti con il bando», che fu vinto da Ascopiave. Per l’acquisto della rete quindi il Comune aveva pagato una subito contestata da E.On, che riteneva il valore della rete pari a 5.408.000 euro. La differenza sarebbe stata a carico del Comune, da qui la causa intentata da E.On nel 2010.

«Il rischio di fallimento del Comune era concreto», rivela Zanon, «perciò abbiamo avviato trattative per arrivare a un accordo». Nel frattempo il perito nominato dal giudice del Tribunale di Padova stabiliva un valore di 3.900.000 euro, «comunque devastante per le nostre casse». Consultata la cittadinanza, gli amministratori decidono di proseguire nella ricerca di un accordo: lo trovano nel 2014 con Enel (subentrata a E.On) in 1.200.000 euro da pagare entro il 2015. Poi però l’Enel non vuole più chiudere, pensando di incassare di più vista la valutazione del perito del Tribunale.

Zanon si prepara al peggio, cercando di stralciare dai vincoli del patto di stabilità i 2.300.000 euro che mancano all’appello e anticipando i pagamenti con i 400.000 euro nel 2014). «Dopo il cambio di gestore da Enel a 2i Rete Gas spa , finalmente riprendono i contatti per cercare un accordo anche perché, se fossimo arrivati a sentenza, col fallimento del Comune anche 2i Rete Gas avrebbe visto i soldi chissà quando».

A gennaio, finalmente, l’accordo, scongiurando «il rischio di una sentenza letale per il Comune», ricorda Zanon. «Non abbiamo aumentato le tasse per risolvere la questione, abbiamo comunque ridotto i mutui. Purtroppo per 4 anni, 2016 compreso, non potremo fare grossi investimenti. Ma dal 2017 torneremo un Comune normale», assicura Zanon, che ha predisposto manifesti da affiggere in tutta Trebaseleghe.

I ringraziamenti vanno ai gruppi consigliari, «anche alla civica Il Paese che Vogliamo di Mariella Pesce che ci ha sostenuti in questa battaglia. Mercoledì mi aspetto un voto unanime anche se so che non sarà così». A chi come Giorgio Marchetto (M5S), nell’ultimo consiglio, gli faceva notare «l’errore di accantonare 1.000.000 di euro impegnando i soldi dei cittadini senza avere una sentenza in mano», Zanon risponde oggi «di essere convinto di aver operato da buon padre di famiglia per il bene di Trebaseleghe». Nel 2018, alla fine del mandato, il sindaco lascerà «dopo oltre trent’anni la politica attiva a Trebaseleghe. Ma questo risultato, il più sofferto, è politicamente la mia soddisfazione più grande».

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