San Giorgio delle Pertiche, chiesa gremita per l’addio a don Giorgio

Il vescovo Cipolla: «Un momento importante e una conferma che don Giorgio ha saputo seminare. Quando una persona riesce a mettere insieme tanta gente così c’è un perché»

Giusy Andreoli

Chiesa gremita per il funerale di don Giorgio Verzotto, morto a 92 anni a seguito di uno scompenso cardiaco. Le esequie, presiedute dal vescovo monsignor Claudio Cipolla, hanno visto la presenza sull'altare di 25 parroci del circondario ma anche di sacerdoti di vari paesi che lo hanno conosciuto.

Il consiglio pastorale parrocchiale ha ringraziato il vescovo Claudio per la presenza all'ultimo saluto a don Giorgio, servo fedele e instancabile operatore di pace: «Don Giorgio ha vissuto gli ultimi anni tra noi servizievole e amico, con dolcezza d'animo, con la forza mite del vangelo, con quella discrezione che non cerca applausi ma solo di seminare amore, riconoscente verso gli altri, in particolare a don Lorenzo con il quale amava con celebrare. Nell'accoglienza rivolta a tutti, nella parola confortevole data ad ognuno durante la confessione, nelle sue profonde riflessioni sulla tua parola abbiamo visto il tuo amore il signore. Ricompenserò per il bene seminato, per la fede trasmessa e a noi donna di costruire l'eredità spirituale che ci lascia: l'idea di una chiesa fraterna, misericordiosa, vicina ti soffre punto fa che il suo esempio ci ispiri a servire con cuore e che la sua memoria resti viva nella nostra comunità come un dono prezioso e faccia fiorire ancora votazioni sacerdotali».

Al parroco don Lorenzo Biasion il compito di ricordare ciò che don Giorgio è stato in terra: «Facile ritenere che don Giorgio, e dopo di lui il cugino don Lino Verzotto, appartengono alla schiera di preti diocesani e religiosi spuntati a Santa Giustina in Colle a seguito del triste eccidio avvenuto il 27 aprile 1945, quando, a pochi giorni dalla conclusione della guerra, furono uccisi diversi civili assieme al parroco del giovane vicario».

Don Giorgio era un prete felice della sua vocazione, consapevole del privilegio di essere stato chiamato ad un servizio unico, farsi mediatore della Grazia e della misericordia verso tutti punto carattere determinato intellettualmente curiosa, fu attento alle novità che avanzavano dentro e fuori la chiesa. sempre desideroso di interrogarsi e capire. la sua preghiera era approfondimento della parola di Dio, contemplazione e poesia virgole viaggi, concerti, conferenze culturali, cineforum e letture hanno arricchito la vita di don Giorgio sempre piena di stupore, di riconoscenza e di amicizia, fino alla fine.

«La presenza così numerosa» ha riconosciuto il vescovo nella omelia «indica che è un momento importante ma anche una conferma che don Giorgio ha saputo seminare. Quando una persona riesce a mettere insieme tanta gente così ci sarà un perché. La morte di una persona a cui vogliamo bene è come quello che succede nei campi quando si ara: quando il campo è arato l'acqua scende meglio, si ascolta meglio la parola di Gesù». Anche il Vangelo scelto, sulla moltiplicazione dei pani e dei pesci, si riferiva alla missione di don Giorgio, che ha speso la sua vita con generosità moltiplicando il bene punto prova ne è stata la tanta gente che ha partecipato al suo funerale.

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