Accusati di evasione, tre assoluzioni
TORREGLIA. Assolti dal tribunale perché il fatto non sussiste un imprenditore di Torreglia e due grossisti di Montagnana che operano nel settore del commercio di carburanti. I tre erano accusati di evasione delle accise e ricettazione. Secondo l’accusa dal 2005 al 2009 avrebbero creato riserve in nero di gasolio per 198 mila euro - somma posta dal tribunale sotto sequestro preventivo - evadendo il fisco per 58 mila euro. I tre scagionati dal giudice monocratico Nicoletta De Nardus sono Andrea Legnaro, 53 anni, titolare dell’omonima ditta di carburanti con sede a Torreglia, Giuseppe Camalda D’Amico, di 72 anni, e il figlio Filippo di 45, responsabili del deposito della Af Petroli Spa di Masi.
Nel febbraio del 2013 il Tribunale del Riesame accogliendo il ricorso del difensore del terzetto, l’avvocato Loris Tosi, aveva restituito 140 mila euro trattenendo invece la somma della presunta evasione (58 mila euro) in attesa della chiusura del processo. La difesa ha di seguito dimostrato che le motivazioni della pubblica accusa, che aveva chiesto la condanna dei tre imputati, erano prive di fondatezza. Una perizia tecnica ha comprovato come i cali dei carichi di carburante siano soggetti a fattori del tutto fisiologici come l’evaporazione e la perdita durante le operazioni di carico e scarico. Oltre all’approssimazione delle pesate effettuate con bilance che hanno una tolleranza che può arrivare fino a un massimo di 83 chili. La difesa ha anche evidenziato l’esiguità dell’evasione contestata a fronte dei milioni di euro di accise regolarmente versati in quegli anni dalla dall’Af Petroli spa di Masi. (g.b.)
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