AcegasAps pronta a pagare il funerale
Non è ancora stato fissato il funerale di Massimo Bettini, il cinquantasettenne che ha perso la vita venerdì mattina in via Vigonovese, nel tragico incidente che ha coinvolto quattro automobili e un mezzo di AcegasAps.
Il camion della nettezza urbana, che viaggiava con il braccio stabilizzatore della fiancata sinistra sollevato, ha letteralmente tranciato le auto, non lasciando scampo al cinquantasettenne alla guida della sua Nissan Juke. Una tragedia improvvisa quella che ha colpito la famiglia Bettini, la moglie e i due figli, che rimane tuttora chiusa nel dolore nella casa di vicolo Gazzotto 11, all’Arcella.
A esprimere il proprio cordoglio ai parenti della vittima, nelle ore successive all’incidente, i vertici di AcegasAps. «Siamo vicini ai figli, alla moglie, ai genitori e ai fratelli di Massimo Bettini. Il dolore è immenso, anche perché l’incidente è stato causato da un nostro mezzo. Attendiamo di sapere cos’è successo».
I dirigenti della società hanno inoltre fatto sapere che ci terrebbero a partecipare alle esequie di Massimo Bettini, e che se la famiglia fosse d’accordo, al di là di ogni seguito legale, vorrebbero farsi carico di tutte le spese. Intanto il camion coinvolto si trova sotto sequestro nei garage della sede dell’ex municipalizzata, a disposizione dell’autorità giudiziaria per ogni tipo di accertamento.
Non è chiaro, infatti, cosa possa essere accaduto: perché, è la domanda, quella staffa d’acciaio che doveva essere al suo posto sporgeva all’esterno del mezzo? «Bisogna innanzitutto capire che tipo di staffa fosse quella del camion in questione», spiega Enrico Ciligot, segretario generale della Funzione pubblica della Cgil. «Ce ne sono infatti di due tipi. Una che ha un funzionamento del tutto manuale. Ha un braccio orizzontale, tenuto da un fermo, e un braccio verticale. Deve essere manovrata dall’esterno direttamente dall’operatore. L’altra, invece, è più automatica. C’è una centralina esterna che va azionata per muovere il braccio».
Secondo il sindacalista, dunque, pare improbabile che si sia trattato di un errore dell’operatore che guidava il mezzo. «Non ci sono pulsanti dentro la cabina, è tutto esterno. Inoltre il camion era alla sua prima uscita dopo essere stato in manutenzione appena una settimana fa in un’officina di Cittadella. Era appena partito dal deposito di corso Stati Uniti ed era diretto verso Prato della Valle dove doveva scaricare il cassone», continua Ciligot. «AcegasAps è molto attenta a tutto ciò che riguarda manutenzione e sicurezza dei lavoratori. Dopo che un camion rientra da un’officina esterna, di solito, viene ricontrollato anche dai tecnici dell’officina interna della società. Cosa possa essere successo non lo so. Forse un problema del camion che è passato inosservato». Pare, ma si tratta di una ricostruzione non confermata, che la staffa posso essere uscita quando il mezzo ha fatto la doppia curva poco prima di arrivare sul ponte. La prima curva, a destra potrebbe aver fatto uscire il palo in ferro che ha agito come una vera e propria ghigliottina per le auto che arrivavano dal senso contrario.
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