Addio a Antonio Olmeda l’ortopedico dei miracoli

Un altro lutto per la sanità padovana: dopo una lunga malattia è morto Antonio Olmeda, fino a due anni fa direttore dell’Unità di Ortopedia e Traumatologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova. Avrebbe compiuto 70 anni il 30 giugno.
Per tutti Olmeda era l’ortopedico dei miracoli, un innovatore nelle tecniche chirurgiche anche e soprattutto sui pazienti oncologici, ambito che lo aveva visto anche docente nella Scuola di specializzazione in Ortopedia dell’Università di Padova.
Lascia la moglie Elvira Varrone e i figli Giulia e Raffaele con cui viveva da sempre in città. Dall’Azienda ospedaliera universitaria dove il medico aveva lavorato fino a due anni fa quando era andato in pensione, arriva il commosso ricordo del direttore generale Daniele Donato e dei colleghi.
«Antonio è stato un marito e un padre meraviglioso» il ricordo della moglie, «per lui c’erano il lavoro e la famiglia a cui ha dato tutto se stesso. Era molto orgoglioso dei figli, di cui parlava con tanto entusiasmo ad amici e conoscenti. Nei tredici anni in cui ha convissuto con il tumore non si è mai lasciato andare, ha affrontato giorno dopo giorno le difficoltà, sempre con ottimismo e grande forza. Abbiamo sempre condiviso tutto, in una vita semplice ma piena».
La moglie ricorda un marito sempre presente, amante della cultura, lettore vorace, appassionato di musica classica, cinema e viaggi. «Papà è stato un esempio di forza e coraggio per tutti noi» il commosso pensiero della figlia Giulia, «fino all’ultimo non ha fatto pesare sugli altri la sua situazione, continuando per quanto la malattia glielo ha consentito nella sua routine quotidiana. Ci resterà sempre questo suo grande insegnamento».
La notizia della morte di Antonio Olmeda ha portato grande sconforto in ospedale, soprattutto fra i colleghi storici che per tanti anni avevano lavorato più a stretto contatto con lui, come Giampiero Basso, Giuseppe Fama, Cosimo Gigante, Giorgio Pedini ma anche fra i più giovani Elisa Bassi, Andrea Borgo, Marco Vigo, Maria Grazia Rodà e Stefano Zanarella.
«Tutti lo rimpiangono come collega, maestro, amico nel riconoscergli straordinarie doti di umanità e professionalità» le parole del direttore Donato, «e nel ricordare Antonio Olmeda non si possono sottacere i lunghi anni di sofferta malattia nei quali ha sempre continuato a svolgere il suo lavoro con passione e grande coraggio dando a tutti noi un grande esempio di dedizione e composta dignità. Olmeda» continua Donato, «si distingueva per il suo rigore morale e per il senso di orgogliosa appartenenza al Servizio pubblico, ci addolora enormemente la sua perdita».
Quello che si delinea grazie ai ricordi dei colleghi è il ritratto di un uomo buono, mite, umile e attento alle esigenze dell’altro: «Una persona eccezionale, un clinico di enorme statura professionale e un lavoratore infaticabile. A nome della direzione dell’ospedale di Padova» conclude Donato, «con medici, operatori sanitari, i professori Ruggieri e Berizzi, esterniamo alla famiglia le nostre più sentite condoglianze: non possiamo non pensarlo in Paradiso e vorremmo prenderlo come esempio di vita».
Il funerale di Antonio Olmeda sarà celebrato sabato mattina alle 10 nella chiesa di San Pio X in via Grassi. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova