Addio a Fabio in mezzo alla natura

TERRASSA PADOVANA. L’ampio piazzale accanto al santuario della Beata Vergine della Misericordia, in mezzo al verde, circondato da alti alberi, è stato scelto per l’ultimo saluto a Fabio Betto, il giardiniere quarantottenne morto venerdì scorso ad Arre, colpito da una scarica elettrica mentre stava tagliando una siepe. Quasi un migliaio le persone di ogni età presenti al funerale ieri pomeriggio, celebrato dal parroco don Romolo insieme ad altri sei sacerdoti del vicariato di Conselve. «Fabio amava la vita all’aria aperta» ha ricordato don Romolo «amava prendersi cura della natura e del creato. Era il suo lavoro e anche la sua vocazione. È significativo che ora ci troviamo qui all’aperto per il rito funebre». Il sacerdote ha avuto parole di conforto e affetto per l’anziana madre di Fabio, Gina, e per il figlio adolescente ora rimasto senza genitori, e per le due sorelle chiamate ad affrontare anche questa dura prova. Ha invitato ad avere speranza e a trovare nella fede le risposte che l’esperienza terrena non è in grado di dare. «Fabio è stato un cristiano tutto d’un pezzo», ha aggiunto il parroco «sempre pronto ad aiutare il prossimo, con discrezione e generosità. Sono tanti i ricordi personali che portiamo con noi, i momenti e le emozioni che abbiamo condiviso. Ora Fabio ci protegge da lassù con il suo sorriso e continua ad esserci vicino».
Anche le insegnanti dell’istituto Kennedy di Monselice, frequentato dal giovane figlio di Betto, hanno voluto lasciare un ricordo e un messaggio di solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia. Molti anche i giovani, insieme ai tanti amici di Betto, fra i quali i componenti della corale “Taddeo Zaggia” nella quale il giardiniere cantava come basso da diversi anni. Tantissime le persone che si sono fermate al termine del funerale per un abbraccio ai familiari e qualche parola di conforto. Fiorenzo Olivato, il vigile del fuoco quarantunenne rimasto seriamente ferito mentre stava aiutando Betto nei lavori di potatura, è ancora ricoverato al centro grandi ustionati ma si tra riprendendo. È stato sottoposto a un intervento chirurgico al braccio e ha ricevuto anche la visita di alcuni colleghi di lavoro.
Nicola Stievano
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