Addio a Natalie Cole, erede e custode del mito Nat

Stroncata da problemi cardiaci, aveva 65 anni. Con le canzoni del padre ha venduto 14 milioni di copie

LOS ANGELES. Natalie Cole, la figlia del mito del jazz Nat King Cole, che aveva dedicato la sua vita e la sua carriera a tenere attuale il mito paterno, è morta a 65 anni in un ospedale di Los Angeles per problemi di cuore. Lo ha annunciato la sua addetta stampa Maureen O’Connor: «Se ne è andata con coraggio e dignità, proprio come aveva vissuto. Resterà indimenticabile nei nostri cuori». Natalie era in tutti i sensi «jazz royalty», ma a lungo aveva combattuto con le conseguenze del suo passato abuso di stupefacenti. «Natalie Cole, amata sorella di sostanza e suono. Che la sua anima riposi in pace», ha twittato il leader nero Jesse Jackson.

La cantante aveva solo 15 anni alla morte del padre nel 1965. Il suo successo era esploso dieci anni dopo, nel 1975, con l'album del debutto «This Will Be (An Everlasting Love)» e una coppia di Grammy come migliore nuova artista e miglior performance R&B di una donna. Le luci della ribalta erano stati difficili da accettare per la figlia di Nat King Cole, esposta fin da piccola al meglio che jazz, soul e blues avessero allora da offrire. Natalie, che a sei anni aveva cantato con il padre in un album di Natale, era rimasta sopraffatta e con gli applausi era arrivata la droga. La Cole aveva sviluppato una dipendenza da cocaina e eroina che per poco non era costata la vita al figlio: stava per annegare in piscina mentre lei era «in viaggio». Natalie pareva una donna finita, ma due soggiorni in clinica avevano fatto il miracolo. Natalie Cole era riemersa come artista pop alla fine degli anni Ottanta con una cover di «Pink Cadillac» di Bruce Springsteen e i single «Jump Start My Heart» e «I Live for Your Love». Nel 1991 con l'album «Unforgettable ... With Love«, Natalie Cole aveva venduto 14 milioni di copie e vinto sei Grammy. Tutte canzoni di papà rielaborate: Natalie aveva mixato il brano «Unforgettable« con la versione registrata del grande Nat creando un memorabile duetto tra padre e figlia. Nel 2008 le era stata diagnosticata una epatite C, l’anno dopo aveva subito un trapianto di reni. Era salita sul palco per l'ultima volta a New York nel giugno 2014.

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