Addio ai francescani di San Giacomo Il 4 ottobre vanno via

MONSELICE. Dopo tre secoli i Frati Minori lasceranno la città di Monselice. Saluteranno il convento di San Giacomo il 4 ottobre e poi si divideranno tra le varie sedi della loro Provincia, che ormai si estende del Piemonte all'Emilia Romagna. Non morirà però la parrocchia di San Giacomo, che dal 9 ottobre accoglierà un nuovo amministratore parrocchiale: don Marco Galante, attuale cappellano dell'ospedale di Schiavonia.
I frati se ne vanno. Se ne parlava da due anni ma l'ufficialità è arrivata solo nelle ultime settimane. Domenica 2 ottobre, alla messa delle 10, la comunità saluterà padre Floriano Broch, dal 2007 parroco di San Giacomo, che partirà alla volta di Carpi (Modena). Martedì 4, solennità di San Francesco, verrà dato l'addio agli altri sei frati che oggi animano il convento di San Giacomo. Ci sarà la tradizionale cerimonia della "consegna dell'olio della lampada", pratica di devozione che si tiene in tutta Italia e che vedrà protagonista l'amministrazione comunale, ma quell’olio brucerà solo per poche ore. Terminata la cerimonia, ogni frate partirà per la propria nuova destinazione.
La parrocchia. Parrocchia e convento sono due mondi separati, anche se per mezzo secolo sono apparsi essere una cosa sola. La parrocchia è stata istituita nel 1966 ed è stata affidata "pleno iure" alla Provincia Veneta dei Frati Minori. Spiega bene lo storico Riccardo Ghidotti: «Per la cura della parrocchia, per consuetudine ed accordo tra vescovo di Padova e padre provinciale dei Frati Minori, viene nominato un frate che ha la funzione di parroco. La parrocchia di San Giacomo non ha una propria chiesa e paga un affitto al convento, ossia alla comunità dei Frati Minori». Non essendoci più alcun frate a San Giacomo, il vescovo Claudio Cipolla ha nominato amministratore parrocchiale don Marco Galante, oggi cappellano dell'ospedale unico dell'Usl 17. Don Marco celebrerà domenica 9 la prima messa, l’orario delle celebrazioni non è ancora stato definito. La settimana scorsa lo stesso vescovo Cipolla ha fatto tappa in parrocchia per illustrare al Consiglio pastorale questo delicato passaggio e per dare l'ufficialità della nomina. Tra i collaboratori di don Marco ci potrebbe essere anche monsignor Renzo Zecchin, che dal Duomo di Montagnana si trasferirà nei prossimi mesi a Monselice per collaborare alle attività delle parrocchie monselicensi.
Le altre attività. Se la parrocchia continuerà la propria pastorale, con i frati se ne andranno delle realtà storiche per San Giacomo. Archivio e biblioteca (da 7 mila volumi), ad esempio, sono già stati portati a Mestre. Gran parte dei volumi raccontava storia e cultura dell'ordine dei Frati Minori, ma non mancavano documenti preziosi legati alla storia di Monselice e del territorio. È stato inoltre smobilitato il Segretariato per le missioni dei Frati Minori, attrezzato centro missionario (con tanto di museo che custodiva tra le altre cose reperti antichi dalla Cina) in cui si tesseva la fitta "ragnatela" della bontà dei missionari. Da qui partivano viveri, macchinari e medicinali per le missioni in Guatemala, El Salvador, Giappone, Filippine, Guinea Bissau e Argentina. È finito a Bologna.
Il futuro. Cosa ne sarà del vasto complesso conventuale? Forte è l'interessamento dei Frati Minori Conventuali. Questi religiosi potrebbero prendere il posto dell'ordine in partenza. Ma è soprattutto la loro onlus, la Comunità San Francesco che opera a Monselice dal 1980, che potrebbe prendere in gestione l'intero complesso, destinandolo ai tossicodipendenti e agli alcolisti che partecipano ai programmi di recupero della comunità.
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