«Addio mamma, adesso metto giù: non voglio che tu mi senta morire»

CAMPOSAMPIERO. "Non ci credo che debba finire così, non ci voglio credere. Se il fuoco arriva qui mi butto dalla finestra, te lo giuro mamma, sono nel soggiorno e vedo fiamme dappertutto, stiamo solo aspettando». Lette lunedì nell'aula di tribunale di Londra, dove è in corso il processo per risalire alle responsabilità del rogo della Grenfell Tower del 14 giugno 2017 in cui morirono 72 persone tra cui Gloria Trevisan e Marco Gottardi, le parole della giovane di Camposampiero, al telefono con la mamma, lasciano senza fiato.
Sono le 3.45 della notte quando il telefono di casa Trevisan, in via Borgo Padova, suona. 22 minuti di telefonata tra Gloria e la mamma Emanuela Disarò segnano la terribile fine della giovane. Gloria a un certo punto si rende conto che le fiamme che hanno avvolto la torre non daranno scampo a lei ed a Marco: «Non riusciamo a respirare, ci sono fiamme ovunque». Vuole interrompere la conversazione per risparmiare alla mamma le urla e la disperazione, ma la mamma resiste: «Passami Marco», ma lui è al telefono col papà. «Ora voglio stare sola con Marco» le ultime parole di Gloria alla mamma prima di dire cosa provava per i genitori, invitandoli a «essere forti» e dare addio alla mamma.
Una morte assurda vissuta in diretta telefonica dai familiari dei due giovani, bloccati nella torre da fiamme e fumo in attesa dei pompieri che non sarebbero mai arrivati. 22 minuti terribili di angoscia, disperazione, impotenza e consapevolezza che tutto sarebbe finito di lì a poco e che ritornano costantemente nella mente dei genitori. «È come rivivere ogni volta quei momenti terribili della tragedia».
Provato, dalla sua casa di Camposampiero, papà Loris commentava ieri gli stralci dei verbali delle dichiarazioni rilasciate dai genitori di Gloria Trevisan alla polizia inglese, utilizzati lunedì durante il processo in corso a Londra. «Non ci aspettavamo che la Polizia inglese rendesse pubblici questi dialoghi. Sono molto amareggiata perché ho fatto di tutto per proteggere la privacy della famiglia di Gloria», commenta l'avvocato Maria Cristina Sandrin. «Fortunatamente non sono usciti i verbali integrali. Non daremo mai a nessuno la trascrizione originale della telefonata, né tantomeno l'audio. Sono momenti intimi che resteranno privati tra mamma e Gloria». «Personalmente sto malissimo», precisa Loris Trevisan. «Ogni momento penso alla tragedia; quando ci invitano, molto spesso, a portare la nostra testimonianza, faccio fatica a dire poche parole. Mia moglie è molto forte e sta facendo un suo percorso che la porta ad affrontare con grande forza questi mesi. Rileggere quelle frasi fa male e tuttavia i momenti più privati e personali li conserveremo sempre e solo per noi».
Domenica scorsa, 2 dicembre, Gloria avrebbe compiuto 28 anni nello stesso giorno del compleanno di mamma Emanuela Disarò. «Ci siamo ritrovati in famiglia, semplicemente, per ricordarla», conclude papà Loris.
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