Aggredisce col coltello medici, infermieri e carabinieri in ospedale a Cittadella, fermato con il taser
L’uomo di 35 anni era stato segnalato mentre brandiva l’arma per le vie del centro, poi ha raggiunto il nosocomio dove si è scagliato con violenza contro il personale e i militari, seminando il panico: è stato arrestato. Zaia: «Aggravanti per chi aggredisce sanitari»

Un uomo di 35 anni in stato di alterazione psichica è stato arrestato sabato 2 novembre dopo aver aggredito con un coltello di 30 centimetri e ferito il personale sanitario e due carabinieri all'ospedale di Cittadella.
L'esagitato, italiano, che non era né ricoverato, né in cura al Pronto soccorso, è stato immobilizzato dopo una colluttazione con i militari che hanno dovuto usare il taser per neutralizzarlo.
A chiamare i carabinieri sono stati alcuni cittadini che avevano visto l'uomo brandire un coltello per le vie del centro.
E' scattata la ricerca del 34enne che nel frattempo aveva raggiunto l'ospedale, seminando il panico tra i presenti. Prima l’uomo è salito al Servizio di salute mentale compiendo dei danneggiamenti, poi è sceso al Pronto soccorso, aggredendo il personale.
Nel nosocomio sono giunte alcune pattuglie dell'Arma che hanno cercato di tranquillizzare l'uomo. Per contro, lui ha reagito scagliandosi contro i militari.
Le condizioni dei feriti
L’uomo per primo ha ferito un infermiere, poi un medico al volto e un altro infermiere alla spalla. Feriti anche due brigadieri dei carabinieri intervenuti per bloccarlo e uno di loro è stato colpito al volto. Nessuno è in pericolo di vita.
Uno dei militari, quello colpito al volto e al collo, è stato operato in mattinata: le sue condizioni sono buone. Il medico e un infermiere hanno riportato ferite lievi, mentre un secondo infermiere è illeso. Feriti e testimoni sono sotto choc, tanto che l’Usl ha fatto intervenire anche una psicologa.
In ospedale a Cittadella è arrivato anche il comandante provinciale, colonnello Michele Cucuglielli, per sincerarsi delle condizioni dei militari, oltre che il prefetto Michele Forlenza.
L’aggressore, invece, è illeso.
Zaia: «Atto ignobile e vergognoso»
«L’aggressione avvenuta all’ospedale di Cittadella è un episodio di una gravità inaudita. È inconcepibile che un luogo di cura e di soccorso, come il Pronto Soccorso, sia trasformato in uno scenario di violenza. Esprimo la mia totale e ferma condanna per quanto accaduto e tutta la mia solidarietà alle persone ferite, in particolare agli operatori sanitari e ai carabinieri intervenuti per proteggere vite umane. Attaccare chi si dedica alla cura del prossimo, spesso in situazioni di emergenza e difficoltà, è un atto ignobile e vergognoso».
Così il presidente del Veneto Luca Zaia sull’episodio di Cittadella.
«Chiedo che sia fatta piena chiarezza al più presto, e ritengo urgente una revisione normativa che introduca aggravanti specifiche per le aggressioni contro il personale sanitario. Gli episodi di violenza nei confronti di chi lavora in corsia, in particolare nei Pronto Soccorso, sono ormai all’ordine del giorno e rappresentano un inaccettabile rischio per chi dedica la propria vita a salvare quelle degli altri. Non possiamo più accettare che i nostri operatori siano costretti a lavorare in un clima di paura e insicurezza. Servono misure decise e concrete per garantire a loro protezione e sicurezza adeguate. È il momento di dare un segnale forte e inequivocabile».
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