Calci e pugni a quattro infermieri, donna arrestata al Pronto soccorso

Ennesima aggressione ai danni di sanitari. Protagonista una 43enne in stato di ebbrezza, portata con un’ambulanza

I carabinieri di Padova
I carabinieri di Padova

Calci e pugni agli infermieri del Pronto soccorso, che in quel momento le stavano prestando le cure necessarie.

È l’ennesimo episodio di violenza ai danni di personale sanitario, quello che si è verificato nella notte tra domenica e lunedì nel reparto dedicato alla gestione delle emergenze dell’Azienda Ospedale Università di Padova. Qui una donna, trasportata dal 118 in stato di incoscienza, dopo essersi svegliata ha aggredito quattro infermieri che non hanno potuto fare altro che chiamare il 112.

Intervenuti sul posto, i carabinieri della sezione Radiomobile l’hanno arrestata per il reato di lesioni personali a pubblico ufficiale e denunciata in stato di libertà per oltraggio a pubblico ufficiale.

L’aggressione

Era notte quando i sanitari del 118 hanno recuperato in strada P.U., una 43enne di origini romene, residente in città e che spesso si vede bazzicare in zona stazione. La donna era in stato di incoscienza dovuto all’eccessiva assunzione di bevande alcoliche. È stata soccorsa da un’ambulanza e trasportata al Pronto soccorso.

Qui i sanitari le hanno prestato le prime cure, ma non appena si è svegliata e si è resa conto di dove fosse, ha iniziato a dare in escandescenze. Ubriaca, continuava a dimenarsi e a tirare calci e gomitate agli infermieri che la stavano assistendo. Questi, non riuscendo a calmarla in nessun modo, si sono visti costretti a richiedere l’intervento dei carabinieri.

I militari, arrivati in ospedale, hanno subito preso atto di come la donna si trovasse in evidente stato di alterazione alcolica e così, dopo aver aiutato i sanitari a renderla inoffensiva, l’hanno identificata e hanno poi ricostruito l’accaduto.

È quindi risultato che la 43enne, subito dopo aver ripreso conoscenza, aveva colpito con calci e pugni quattro infermieri del Pronto soccorso, causando loro dei lievi traumi. La donna su disposizione del magistrato è stata quindi denunciata alla Procura della Repubblica.

Le reazioni della politica

«Lo stillicidio continua. Mi auguro che l’inasprimento delle pene da un lato e i nuovi dispositivi di protezione dei sanitari che si stanno per introdurre in Veneto, pongano fine, o limitino al massimo, episodi di violenza e intolleranza negli ospedali», ha detto il presidente della Regione Luca Zaia che proprio mercoledì scorso ha presentato la sperimentazione con bodycam e smartwatch da fornire ai sanitari contro le aggressioni: «Ancora una volta occorre ricordare che un ospedale è un luogo aperto a tutti coloro che ne hanno bisogno, ma è anche un luogo dove chi si adopera per la nostra salute va trattato come un eroe».

Solidarietà agli infermieri aggrediti anche da parte del senatore Udc Antonio De Poli: «Gli infermieri sono la categoria più colpita dalle aggressioni contro il personale sanitario. Nonostante si siano registrati importanti passi in avanti sul contrasto e la prevenzione, le violenze continuano, in particolare contro le donne», dice De Poli. «Occorre costruire un percorso di sensibilizzazione dei cittadini rispetto al corretto utilizzo delle strutture e dei servizi del Servizio sanitario nazionale. Con il provvedimento approvato prima di Natale, abbiamo previsto pene più severe in caso di aggressioni al personale sanitario o danneggiamenti alle strutture. Purtroppo nel 2024 non c’è stato un giorno in cui un medico o un infermiere non abbia subito una violenza fisica».

 

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