Aggredito alle spalle per una sigaretta L’avvocato Carlo Covi finisce all’ospedale

Brasiliano di 29 anni si avvicina troppo, l’ex consigliere lo allontana e lui gli sbatte la testa contro un distributore automatico
BARSOTTI - CARLO COVI IN REDAZIONE BARSOTTI - CARLO COVI IN REDAZIONE
BARSOTTI - CARLO COVI IN REDAZIONE BARSOTTI - CARLO COVI IN REDAZIONE



«Mi stava troppo vicino, gli ho detto di allontanarsi visto il periodo che stiamo vivendo. E lui poco dopo mi ha colpito alle spalle, è stato un vigliacco». L’avvocato padovano Carlo Covi, 59 anni, ex consigliere comunale e regionale, è stato aggredito martedì sera in via Roma da uno straniero che la polizia ha rintracciato dopo poco. L’uomo, Francisco Carlos Ramos Junior De Oliveira, brasiliano di 29 anni, residente a Castelfranco Veneto ma di fatto senza fissa dimora, ha aggredito Covi mentre l’avvocato era girato di spalle: gli ha afferrato la testa e l’ha spinto contro il distributore automatico di sigarette, provocandogli la rottura dello zigomo e un vasto ematoma facciale (la prognosi è di 30 giorni).



«Erano circa le 20.30, ero uscito per fare la spesa e comprare le sigarette», racconta Covi, molto conosciuto in città, che in quel momento era in compagnia di un’amica. «Mi stavo accingendo a inserire il denaro nel distributore quando mi si è avvicinato quell’uomo, chiedendomi una sigaretta. Indossavo guanti e mascherina ma l’ho fatto arretrare visto che mi era venuto molto vicino. Dopo gliel’avrei data ma doveva almeno aspettare che le comprassi. Lui si è allontanato e io ero convinto fosse tutto a posto. Ma dopo una decina di secondi mi ha spiaccicato la testa contro il distributore di metallo. Si sono rotti gli occhiali e l’urto è stato particolarmente violento. Ipotizzo fosse ubriaco. Mai mi sarei aspettato un’aggressione del genere».



L’amica dell’avvocato, molto spaventata, ha subito avvisato il 113 dell’accaduto. La polizia appena ricevuta la segnalazione ha controllato le telecamere dalla Questura e, grazie a quelle, ha individuato l’autore che è stato fermato nei dintorni di via Cavazzana, quindi in zona Prato della Valle. Il brasiliano è stato quindi arrestato.



Ieri mattina lo straniero è finito di fronte al giudice Laura Alcaro e al pubblico ministero Roberto Piccione. L’imputazione è di lesioni aggravate e di aver agito per futili motivi. Il difensore del brasiliano, l’avvocato Michela Lupi junior, sta valutando un rito alternativo e per questo ha chiesto i termini a difesa e il processo è stato rinviato a giugno. L’arresto è stato convalidato e il giudice ha deciso il divieto di dimora in Veneto. Per il fatto contestato quanto applicato è il massimo che la norma prevede.



Ieri pomeriggio l’avvocato Covi era ancora all’ospedale fra Tac, esami e altri accertamenti. «Stanno valutando se operarmi o meno», ha aggiunto il legale, «il dolore è forte, purtroppo non mi aspettavo quella spinta e quindi non ho potuto reagire e dopo il colpo sono finito a terra. Ripeto è stato un vigliacco, Ayrton Senna si rivolta sulla tomba visto che i brasiliani non sono vigliacchi». La notizia dell’aggressione a Covi ha subito fatto il giro della città. È molto conosciuto e stimato come legale e anche il suo impegno politico non è stato indifferente. Venne eletto nel 1995 in consiglio comunale nella lista Ds per essere rieletto nel 2004 come capogruppo dello Sdi con Zanonato. Quindi è arrivata l’elezione in consiglio regionale nel 2005 con una lista dell’Ulivo, nel 2009 c’è il passaggio al gruppo misto. Ha fondato Intesa Veneta ed è stato anche candidato a sindaco nel 2009. —



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova