Agopuntura solo con laurea

 «Sicuramente è considerato un bravo maestro di arti marziali, anch'io ho pensato di andare in palestra da lui. E certo sarà generoso e altruista come dicono i suoi allievi, ne sono convinto. Ma non ha senso che pratichi l'agopuntura, per la quale non è abilitato». Filippo Panzuto, padovano, medico-chirurgo, omeopata e agopuntore, parla di Bao Lan, il maestro di Viet Vo Dao che dirige la palestra di via Caena a Voltabarozzo, denunciato dai Nas perché trovato a trattare con l'agopuntura una cliente. Il sito del mattino è stato inondato da messaggi di solidarietà: d'accordo l'onda emotiva, dice Panzuto, ma è il caso di fare un paio di considerazioni. «L'agopuntura è un atto medico, una terapia che prevede una diagnosi, quindi conoscenze mediche. Altrimenti a rimetterci è il paziente. E poi ci sono regole che vanno rispettate, altrimenti chiunque può esercitare qualsiasi professione. Va anche detto che gli agopuntori (che devono essere medici), ora chiedono che per divenire tali, oltre alla laurea in medicina, venga richiesto anche un ulteriore diploma in agopuntura di 4 anni. Non dico questo per interessi personali o di casta: semplicemente, non è possibile fare cose per le quali non si è abilitati. Capisco che i suoi amici o allievi lo stimino, ma sua disponibilità può essere controproducente». (a.pi.)

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