Alberto supera a nuoto lo Stretto di Messina: «Ogni bracciata era dedicata a Chiara»
Il 36enne di Este e l’impresa in acqua, nel ricordo della giovane ricercatrice veneta scomparsa in Bolivia nel 2016 mentre lavorava a un progetto sulle malattie rare

«Ogni bracciata era dedicata a Chiara». Con queste parole Alberto Roman, 36enne di Este, racconta il senso profondo della sua impresa: la traversata a nuoto dello Stretto di Messina, compiuta una settimana fa.
L’impresa è stata dedicata a Chiara Gemmo, giovane ricercatrice veneta scomparsa in Bolivia nel 2016 mentre lavorava a un progetto sulle malattie rare. A lei è dedicata l’associazione “Tutti per Chiara Onlus”, che Alberto ha voluto portare simbolicamente con sé nel cuore della traversata, facendole attraversare quelle acque con una maglietta col suo nome.
In poco meno di 49 minuti (48’31” per la precisione) ha percorso 3.900 metri in acque a 20,5 gradi, affrontando le complesse correnti tra Ionio e Tirreno. «Un’esperienza bellissima. Quando ci si trova nel mezzo, dove le due correnti si incontrano, è qualcosa di davvero strano e affascinante. È un momento importante, sia a livello personale che simbolico, perché ho portato, anche se virtualmente e metaforicamente, il messaggio dell’associazione».
Insieme ad Alberto c’erano Riccardo Perseghin, lo staff di SwimmingTravel.com e tre amici Lucia, Giorgia e Michele. Ma la presenza più forte era sicuramente quella di Chiara.
«La maglietta col suo nome è una piccola azione simbolica. Ma il messaggio che ho voluto veramente portare è la speranza di riuscita dello scopo dell’associazione: aiutare la ricerca nella lotta contro le malattie rare».
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