Monselice, lite social tra la sindaca Bedin e una cittadina: «Ha augurato la morte al mio cane»

A Monselice scoppia la polemica social tra la sindaca Bedin e una cittadina: presunto insulto al cane, ma l’opposizione parla di equivoco

Nicola Cesaro
Monselice, lite social tra la sindaca Bedin e una cittadina
Monselice, lite social tra la sindaca Bedin e una cittadina

Tra "can" e "paltàn" si fa un gran baccan! La rima si declina così a Monselice, dove i social - sì, sempre loro - diventano teatro della amarissima maledizione o della comica incomprensione, dipende da quale team si decida di supportare. Già, perché la tenzone è tra la sindaca Giorgia Bedin e la cittadina Jessica B., accusata dalla prima di averle rivolto una pesante invettiva.

«Questa mattina stavo liberamente passeggiando in centro con il mio Spino e qualcun altro stava liberamente raccogliendo firme contro gli allagamenti», denuncia Bedin su Facebook, «ma una di loro mentre passavo mi ha augurato che mi muoia il cane». Con tanto di nome e cognome della malaugurante.

«Macché, la sindaca ha capito male», la replica di Gianni Mamprin, consigliere comunale di opposizione e testimone dell'episodio, «questa donna ha solamente detto "varda che semo ancora in tel paltàn"», riferimento ai recenti allagamenti che è stata costretta a vivere la cittadina nei giorni scorsi.

E via con la lunga lista di messaggi solidali a sindaca e Spino, ben spartiti con la condanne per aver citato pubblicamente il nome e cognome della cittadina - che per via indiretta anticipa la volontà di querelare per diffamazione - e per aver usato il social come tribunale pubblico. E nel cancan generale, qui l'espressione è davvero calzante, Spino sta fortunatamente benissimo. E non legge i social.

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