Albignasego, class action contro l’autovelox

Federcontribuenti annuncia: «Coinvolgeremo il Tar»  Il Comune respinge ogni accusa dell’associazione  

ALBIGNASEGO. Dopo aver annunciato l’intenzione di passare ad azioni concrete contro l’autovelox posto in tangenziale, nel territorio di Albignasego, l’associazione Federcontribuenti propone una class action davanti al Tar. «Non escludiamo la possibilità di ricorrere ad altre autorità competenti in materia, per chiedere lo smantellamento degli autovelox, l’annullamento delle sanzioni e la restituzione agli automobilisti delle somme versate» annuncia il presidente Marco Paccagnella, in una nota in cui si scaglia contro il Comune di Albignasego che, a suo dire, avrebbe istituito l’autovelox per finanziare opere pubbliche come la pista ciclabile di collegamento tra Mandriola e S. Tommaso, prevedendo entrate da sanzioni per 5.218.885 euro.

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A maggio, inoltre, avrebbe richiesto a Veneto Strade di limitare la velocità in entrambi i sensi del tratto di tangenziale che ricade nel suo territorio, ottenendo così il permesso di installare due autovelox. Accuse che il Comune di Albignasego respinge tout court in ogni punto. Fermo restando che un ricorso al Tar sarebbe ormai impossibile (non devono essere passati più di sessanta giorni dalla pubblicazione dell’atto che si deve impugnare e l’autovelox è già in funzione dal primo di settembre), in una nota il Comune replica che a bilancio, per le multe, è previsto un introito di 3.800.000 euro, in linea con i tre milioni e mezzo stanziati nel bilancio precedente. Che i soldi incassati dalle multe siano utilizzati per migliorare la sicurezza stradale, come appunto realizzare una pista ciclabile, è poi previsto per legge.

«Non c’è mai stata nessuna intenzione né richiesta di installare un autovelox dall’altra parte della carreggiata» prosegue la nota del Comune, «proprio perché si voleva mettere in sicurezza l’entrata dalla statale 16 che si trova in corrispondenza di un cavalcavia e in curva e solo in una direzione. Facciamo infine notare come in un articolo del 23 dicembre 2014, quando il Comune di Padova annunciò di non procedere con il recapito delle sanzioni accertate dagli autovelox in tangenziale, la Federcontribuenti affermava che “La sanatoria annunciata costa almeno 5 milioni di euro…Il Comune avrebbe potuto ad esempio asfaltare le tangenziali, ridotte una specie di campo minato, e investire in sicurezza”».


 

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