Alessia Molena «Estranea ai fatti e lo dimostrerò»

La candidata della civica Forza Piove si difende dalle accuse Il suo leader Recaldin: qualcuno forse pensa di farmi paura
Di Elena Livieri

PIOVE DI SACCO. Un fulmine a ciel sereno: così è stata accolta ieri mattina dai suoi compagni di lista la notizia del prossimo rinvio a giudizio con l’accusa di appropriazione indebita, per Alessia Molena, ventiduenne candidata nella civica Forza Piove che sostiene la candidatura a sindaco di Andrea Recaldin alle amministrative del 26 e 27 maggio. La ragazza secondo l’accusa avrebbe sottratto poco più di 32 mila euro dalle casse dell’agenzia viaggi padovana dove lavorava. Del fatto che Alessia Molena fosse indagata nessuno dei candidati di Forza Piove e Lega nord era informato. La ventiduenne affida a uno stringato comunicato la sua posizione: «Molto di quanto è stato scritto su di me è fuorviante e tendenzioso. Da parte mia evidenzio di non essere mai stata rinviata a giudizio e quando questo dovesse succedere, affronterò il processo serenamente dal momento che credo fermamente nella legge e nell’onestà, e sarà mia cura, non appena mi sarà data la possibilità, depositare presso le sedi competenti le mie testimonianze al fine di dimostrare la mia completa estraneità ai fatti. Sono una persona onesta» ribadisce Molena, «che si impegna nel sociale e che occupa il suo tempo libero insegnando catechismo ai ragazzi della parrocchia».

Interviene anche Recaldin: «Evidentemente qualcuno pensa di attaccare me e la mia squadra con una questione che nulla ha a che fare con la campagna elettorale, questione che Alessia stessa, nelle opportune sedi, affronterà facendo valere le proprie ragioni» sottolinea, «forse qualcuno pensa di farmi paura, ma si sbaglia: quanto successo mi dà ancora più forza per continuare il mio progetto politico in maniera trasparente». Gli altri candidati sindaci reagiscono quasi all’unisono: «Ho fiducia nella giustizia» si limita a commentare Piergiorgio Zampieri. «Spetta ai giudici determinare eventuali responsabilità» è la posizione di Davide Gianella, «non mi sento di esprimere alcun giudizio». Osa qualcosa di più Carlo Valerio: «Spero vivamente che l’interessata abbia modo di chiarire in via definitiva e positiva la sua situazione. Certo, visto che si tratta di cosa già nota, una maggiore cautela nel proporre una candidatura sarebbe stata più che opportuna da parte della lista che l’ha accettata». «Premesso che sarà il tribunale a stabilire le responsabilità, una verifica più accurata dei candidati» concorda Maristella Penazzo, «sarebbe stata utile». Presa di posizione più netta da parte di Chiara Patrizia Tardivello: «Io nei panni di Recaldin pretenderei dalla sua candidata una lettera di dimissioni in caso di elezione, non per un giudizio preventivo nei suoi confronti, ma proprio perché è necessario che la giustizia faccia il suo corso».

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