Liste d’attesa, per tagliarle altri 1,5 milioni: «Entro giugno 2.300 galleggiamenti»

Nuova tranche di risorse dalla Regione all’Azienda euganea per eliminare le visite in sospeso nel quadrimestre maggio-agosto. Mariotto (Usl): «Mancano i dermatologi. Ne servirebbero 17, arriveranno 10 specializzandi. I privati su questo sono troppo forti»

Simonetta Zanetti
Una visita dermatologica
Una visita dermatologica

Poco meno di un milione e mezzo da spendere tra maggio e agosto per ridurre le liste d’attesa. Sono le risorse destinate dalla Regione – nell’ambito del finanziamento indistinto – all’Usl 6 nel secondo quadrimestre per il recupero delle prestazioni. L’obiettivo fissato per giugno, è di arrivare a un massimo di 2.300 galleggiamenti tra priorità D (prestazioni differibili, da eseguire entro i 30 giorni) e P (programmabili, cioè entro 60-90 giorni).

Attualmente, l’asticella è ferma complessivamente a 4.264. Il nodo, per l’Usl 6 sono i dermatologi: alle prime visite in questa specialità mancano 17 medici. L’Euganea conta di recuperarne una decina tra gli specializzandi, la maggior parte dei quali prima dell’estate.

Ma andiamo con ordine.

I numeri

Tra gennaio e aprile, spiega il direttore sanitario dell’Usl 6 Aldo Mariotto, l’Usl 6 ha messo in campo per le liste d’attesa poco più di 2,5 milioni di euro, di cui 500 mila euro per i medici, 333 mila e spiccioli per il comparto e 1,7 milioni per il privato accreditato: «Questi ultimi» chiarisce «sono quelli che hanno maggiore disponibilità» chiarisce «i dipendenti dell’Euganea che si dicono disponibili a prestazioni aggiuntive, infatti, sono comunque vincolati a un massimo di 10 ore in più a settimana».

Il secondo quadrimestre, come detto, ha portato nelle casse dell’Euganea 1.492.652 euro, destinati per 369 mila euro all’attività extra dei medici, per 252 mila a quella del comparto, mentre 871.652 euro sono per il privato accreditato: «Spendiamo circa 80 mila euro al mese per il comparto e 100 mila per la dirigenza medica» chiarisce «va considerato che, oltre ai limiti orari, in queste operazioni, dobbiamo tenere conto anche del tetto di spesa per i dipendenti».

I vecchi galleggiamenti

L’ultimo report inviato alla Regione questa settimana, fotografa una situazione per i pre appuntamenti – i vecchi “galleggiamenti” per cui, in assenza di disponibilità è l’azienda a dover ricontattare il paziente – «in nettissimo miglioramento rispetto all’inizio del 2024» garantisce Mariotto.

Evase tutte le richieste per le prestazioni B (da erogare entro i 10 giorni), sono 1.073 le D e 3.191 le P traccianti – ovvero inserite nella lista di quelle significative da monitorare – che non trovano collocazione: «Onestamente pensavamo di riuscire a fare meglio» ammette il direttore sanitario dell’Usl 6 «tuttavia ci sono molte cose da tenere in considerazione, a partire dal fatto che ci sono specialità in cui non riusciamo a trovare medici. Questo significa che per determinate specialità siamo costretti a fare i turni all’ultimo momento adattando continuamente le agende. Se potessimo fare assunzioni in modo più regolare, senza incertezze, credo che quasi non avremmo problemi su questo fronte. Noi ci troviamo ogni martedì per cercare di far quadrare i numeri e devo dire che Azienda Ospedale Università e Iov ci stanno dando una mano importante».

L’orizzonte che si staglia su giugno prevede che l’Usl 6 non abbia più di 800 galleggiamenti sulle prestazioni differibili traccianti e non vada oltre i 1.500 per quanto riguarda quelle programmabili.

«Se andiamo a vedere le prestazioni di categoria D in attesa» prosegue Mariotto «per il 90% si tratta di prime visite dermatologiche e per il 5% di endoscopie digestive, mentre nel restante 5% c’è tutto il resto. Azienda Zero questa settimana ci ha dato i nomi del concorso degli specializzandi e noi intendiamo procedere immediatamente. Per quanto ci riguarda, erano previsti 17 dermatologi ma non ci arriveremo. Contiamo di averne una decina, ma anche qui va tenuto conto che sono medici in formazione specialistica e non possono lavorare più di 8 ore a settimana. Purtroppo, quando si parla di dermatologia» ammette «il mondo del privato è troppo competitivo rispetto alle possibilità del pubblico».

Sul fronte delle oltre 3 mila prestazioni programmabili in attesa, il nodo della dermatologia resta sempre centrale, seppur ridotto rispetto alle prestazioni differibili: «Il 55% sono prime visite dermatologiche, il 21% endoscopie e il 13% visite pneumologiche con spirometria. Al 5% c’è la chirurgia flebologica» rivela. In queste ore sono in corso i colloqui per assoldare i dermatologi: i primi arriveranno a metà mese, altri a giugno e una manciata a settembre. Sono soprattutto studenti del terzo e del quinto anno, un paio del secondo.

Cala la domanda

Dopo la fiammata di richieste di prestazioni che ha accompagnato il periodo post pandemico, rendendo ancor più stringente il tema dell’appropriatezza, l’Usl ha invertito la tendenza: «Nei primi tre mesi di quest’anno abbiamo registrato una riduzione della domanda di prestazioni del 2,5% rispetto all’anno scorso» aggiunge «e le stime per tutto il 2025 ci danno una contrazione complessiva del 7,6%. Complessivamente questo ci porterebbe a uno 0,5% in più rispetto al 2019, azzerando, di fatto, l’effetto Covid. Ovviamente bisogna stare attenti quando si parla di appropriatezza perché si tratta di trovare un punto d’incontro tra l’autonomia del medico e la necessità di razionalizzare delle aziende» chiarisce infine «e questo si ottiene con una lavoro costante e sinergico dei gruppi di confronto in continuità tra ospedale e territorio».

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