Alla porta venditori di truffe che offrono tessere sconto

Non aprite la porta agli sconosciuti. Non firmate mai niente, specialmente per strada. Quando ricevete a casa una telefonata sospetta e poco chiara, mettete subito giù la cornetta. Ancora una volta...

Non aprite la porta agli sconosciuti.

Non firmate mai niente, specialmente per strada. Quando ricevete a casa una telefonata sospetta e poco chiara, mettete subito giù la cornetta. Ancora una volta l’appello, rivolto in particolare agli anziani arriva da Roberto Nardo, segretario di Adiconsum-Cisl.

«Purtroppo, come accade ogni anno nel cuore dell'estate, i truffatori sono sempre dietro l'angolo e, quindi, fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio» spiega il Lubrano del Nordest, a cui fanno riferimento anche cittadini da fuori regione, «In queste settimane stanno tornando all’attacco i “bidonisti”, che propongono alle famiglie una tessera sconto su tutta una serie di articoli per la casa e per la persona, che farebbe risparmiare dal 50 al 70 per cento.

Il “bla bla” dei venditori, tra cui tante donne di bell’aspetto e vestite con abiti eleganti, è sempre lo stesso. Dicono che, nelle vicinanze, starebbe per aprire un magazzino-deposito per la vendita di biancheria, utensili domestici, elettrodomestici e altra merce varia. Invece, alla fine del colloquio, con un metodo psicologico del tutto subdolo, il rapporto tra il venditore ed il malcapitato cliente si rivela un trucco per arrivare alla firma di un contratto, in cui la famiglia in questione s’impegna a pagare dai 3 ai 4 mila euro, quasi sempre a rate».

Sempre Roberto Nardo fa sapere che, solo nella settimana scorsa, almeno dieci “bidonati” si sono rivolti negli uffici in via del Carmine. Sono tutte persone che abitano in città, nei paesi della Cintura urbana ed in quelli dell'Alta, in particolare nel cittadellese.

«In tutti i modi, ogni volta che si hanno dei sospetti, bisogna subito chiamare i vigili, la polizia o i carabinieri e, nello stesso tempo, rivolgersi alle associazioni dei consumatori» aggiunge il responsabile di Adiconsum.

(f.pad.)

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