All’esame di patente con un kit per suggerimenti: denunciato

PADOVA. La patente di guida non gliela daranno, almeno stavolta, ma una laurea honoris causa in ingegneria delle telecomunicazioni la meriterebbe. Naturalmente stiamo scherzando ma lascia davvero sbalorditi e interdetti l’ingegnosissimo metodo realizzato da un ventiquattrenne pakistano per superare l’esame di teoria per la patente. Sotto il maglione teneva nascosta una minitelecamera con cui riprendeva i quiz, collegata a una potentissima trasmittente che inviava le immagini a un suggeritore che gli forniva poi le risposte via cellulare e che il candidato ascoltava tramite un auricolare all’orecchio. Peccato che sia stato però scoperto dalla polizia stradale di Padova che l’ha denunciato per truffa aggravata.
Da tempo gli uomini dalla squadra di polizia giudiziaria della Stradale operano in collaborazione con la Motorizzazione civile patavina per prevenire il fenomeno delle patenti “facili”. Infatti, spesso, cittadini stranieri con difficoltà nella comprensione della lingua italiana, ricorrono a vari espedienti per superare lo scoglio dell’esame di teoria. Frequenti sono gli scambi di persona, la sostituzione di foto sui documenti o maldestri tentativi di uso del telefono cellulare, peraltro tutti scoperti facilmente. Particolarmente ingegnoso e quantomai sofisticato, invece, è stato il metodo architettato ieri da questo giovane pakistano.
Durante la prova, la commissione d’esame notava lo strano atteggiamento dello stesso, che effettuava frequenti movimenti del capo. Veniva quindi richiesto l’intervento degli agenti della Stradale che verificavano che effettivamente il soggetto compiva gesti inusuali, quali il frequente spostamento del colletto della maglia, e continui movimenti del capo. Terminata la prova, superata brillantemente, al candidato veniva chiesto se fosse in possesso di un cellulare o altro dispositivo e alla risposta negativa veniva invitato a sollevare la maglia ed ecco la sorpresa. Un vero e proprio intreccio tra fili, microfoni, cellulare, trasmittente gsm, telecamera e un microauricolare inserito all’orecchio. il tutto fissato direttamente al corpo con del nastro adesivo. In sostanza, la microtelecamera posizionata sul torace sotto al collo, riprendeva il monitor su cui erano evidenziati i quiz e tramite una potente trasmittente miniaturizzata, fissata alla caviglia destra, trasmetteva le immagini in diretta in un luogo attualmente rimasto sconosciuto, dove il “suggeritore” poteva visualizzarle. Successivamente il complice contattava al cellulare il candidato, che rispondeva con un pulsante a tracolla, per suggerirgli le risposte che lo stesso ascoltava tramite un microauricolare inserito all’orecchio.
Sono in corso indagini per l’identificazione del “suggeritore” e di chiunque altro ci sia dietro al complicato e tecnologico sistema per il conseguimento “facile” della patente di guida.
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