Alloggi dell’Ater nuovi ma senza riscaldamento

di Roberto Morello
MONTAGNANA
Tutti al freddo. L'entusiasmo della prima ora degli inquilini dei “nuovi” alloggi Ater si è via via trasformato in rabbia montante. Da Natale all’Epifania,hanno trascorso le feste al freddo. E' vero che quasi tutti sono cristiani, ma non tutti sono disposti a trascorrere le festività come la notte “al freddo e al gelo” in cui in una grotta è venuto alla luce bambin Gesù. Ai problemi agli allacciamenti alla rete del gas metano causati da “piccole” perdite non ancora individuate, si sono aggiunte in rapida successione problematiche alla rete idrica, problemi agli allacciamenti alla rete elettrica poiché i contatori (dove ci sono) sono stati invertiti e non consentono l'erogazione dell'acqua calda. Per non contare la tassa fissa di 140 euro per spese condominiali (riscaldamento e pulizia delle scale) e il rinnovo di gran parte dell'arredamento in quanto i nuovi alloggi spaziano da 49 mq a 70 mq. Infine devono convivere in un contesto disastrato in tutti i sensi. Tutti i disagi si sono condensati in una lettera firmata dagli inquilini degli alloggi Ater rientranti nell'ambito del Contratto di Quartiere Fiumicello. Che recita: «Non comprendiamo ancora perché ci siano soltanto 30 giorni di tempo per accettare l'alloggio Ater , quando ci hanno causato e ci stanno causando tanti disagi. Noi siamo disposti a sorvolare sulla tassa condominiale fissa e sulle ristrettezze dei locali dei nuovi alloggi, ma non lo siamo altrettanto sul come sono stati eseguiti i lavori. Nel condominio più grande ad esempio manca la luce elettrica e pure gran parte dei contatori che sono stati invertiti (ad esempio all'inquilino dell'alloggio numero 4 è stato assegnato il contatore del numero 5), cosa che comporta la mancata erogazione dell'acqua calda. Dobbiamo essere a disposizione per delle ore intere dei tecnici. Ma proprio non riusciamo a capire – si aggiunge nella missiva – come sia possibile consegnare le chiavi in mano agli inquilini senza che sia preventivamente testato il perfetto funzionamento degli impianti. Come si sono svolti i collaudi? Di disagi da quando è iniziato questo progetto ne abbiamo subiti anche troppi, questa è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. L'unico commento da fare è che se i soldi si spendono così era molto meglio non spenderli. Sarebbe stato meglio – conclude con sarcasmo la lettera – donarli in beneficenza».
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