Anche i profughi di Lampedusa come figuranti nel grande presepio vivente di Villaga

È uno dei presepi viventi più suggestivi del Veneto, quello che si svolgerà dentro le grotte preistoriche di S. Donato a Villaga, nei colli Berici vicentini, sabato e domenica prossima. Unico per ambientazione, il presepio vivente con oltre 200 figuranti è giunto alla sua quinta edizione a cadenza biennale, patrocinato dalla Regione Veneto e Provincia di Vicenza. L’edizione di quest’anno ha per titolo “Il sacro. La storia. Gli uomini” e va oltre la tradizione: «Anzi, partiamo dalla tradizione per evolvere il messaggio evangelico fino ai nostri giorni», spiega il regista Antonio Gregolin che qui firma anche i testi dei 10 quadri animati dentro le grotte. Il regista ha così voluto danzatori del calibro di Thierry Parmantier o del ballerino di break-dance Damiano Bezze, ma anche attori di teatro, il coro “Val Liona” come colonna sonora dal vivo e i figuranti che personificheranno i profughi di Lampedusa. «Il presepe vivente di Villaga», spiega uno degli organizzatori, Antonio Gotter, «è per sua natura unico non solo nel Vicentino, nel Veneto e oltre. E ancor più singolare lo è nell’accostare tradizione e modernità del messaggio». L’imponente flusso di visitatori degli anni scorsi ha imposto quest’anno l’aggiunta di una seconda data, quella di sabato 29, con gruppi di settanta persone alla volta che sfileranno lungo percorso della durata di mezz’ora, con un unico centro di partenza nella frazione di Pozzolo di Villaga, dove partiranno bus-navetta gratuiti per le grotte. Le antiche grotte come grande teatro a cielo aperto, dove ogni cavità naturale diventerà il ricettacolo di una scena evangelica che la rende estremamente veritiera. Così dal mercato palestinese si giungerà fino al centro commerciale. Dal tempo dei pastori a quello ipertecnologico, che verrà rappresentato nella prima grande scena con la storia della Natività dalle origini ai nostri giorni”. Particolarmente curati i testi, scritti dallo stesso Gregolin, attento alle tematiche teologiche e iconografiche, a partire dal significato della “luce increata” che fa da filo conduttore delle scene. La parte tradizionale con l’ambientazione palestinese, dai costumi al mercato, con animali e artigiani, lo spettatore avrà qui l’impressione di calarsi nel tempo: «È davvero una macchina del tempo questo presepio vivente» commenta il sindaco Eugenio Gonzato « dov’è impossibile non venire contagiati dalla suggestione, stando così dentro alle scene. Imponente anche il servizio d’ordine dispiegato che dovrebbe risolvere gran parte dei problemi della scorsa edizione, dove siamo stati travolti dalla massa di pubblico. Ci troviamo in un ambiente collinare e naturale, e per questo dobbiamo rispetto al luogo offrendo però tutti i servizi per agevolare le migliaia di persone che saliranno fin quassù, in cerca di autentiche emozioni». Informazioni sono disponibili su Facebook nella pagina presepioviventeingrottadivillaga o nel sito ufficiale del Comune www.comunevillaga.vi.it .
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