Anche sui Colli gli uccelli aggressivi stanno alterando gli equilibri naturali

Se in città gazze e cornacchie la fanno da padrone, sui Colli Euganei non va certo meglio. Il naturalista Antonio Mazzetti è categorico: «Stiamo andando in peggio, verso una decisa antropizzazione...

Se in città gazze e cornacchie la fanno da padrone, sui Colli Euganei non va certo meglio. Il naturalista Antonio Mazzetti è categorico: «Stiamo andando in peggio, verso una decisa antropizzazione dell’avifauna. La fisionomia dell’ambiente risente sempre più dell’azione dell’uomo, determinanti le costruzioni sempre maggiore di case e la diminuzione degli alberi. L’uomo per un certo verso, semplifica la natura e inconsapevolmente favorisce alcune specie di uccelli. Negli ultimi anni sono due le specie che rappresentano un grave pericolo per le altre, si tratta della cornacchia grigia e della gazza. Possiamo dire» prosegue Mazzetti «che sono due tipi di uccelli molto aggressivi, come lo è l’uomo. Predano i nidi, soprattutto quelli degli uccellini, quelli che comunemente vengono definiti dal becco gentile. Questi ultimi stanno quasi scomparendo e lo possiamo notare dal fatto che si nutrono essenzialmente di insetti che stanno invece proliferando. Un esempio lampante è la crescita senza controllo di cavallette e bruchi, dannosi per l’agricoltura».

Si è quindi rotto un equilibrio naturale, il primo motivo è l’azione dell’uomo e il secondo è il cambiamento climatico. «La situazione è estremamente preoccupante» analizza il naturalista «e in queste condizioni ci sono degli agricoltori che per fermare l’invasione di cavallette e bruchi, che un tempo venivano mangiati dagli uccelli più piccoli, trattano il bosco con gli insetticidi, facendo un ulteriore danno. Un problema è anche rappresentato dai boschi che vengono trascurati. Una prima analisi potrebbe far pensare che la natura la fa da padrona, ma non è così. Le specie più aggressive annullano le altre».

Carlo Bellotto

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