Andrea era il bassista dei Death Squad «Un concerto per lui»

Il giovane lavorava alla ditta Cml di Arzergrande Decine di messaggi d’addio nella sua bacheca di facebook
BELLUCO SALATA ANDREA S.MARGHERITA DI CODEVIGO
BELLUCO SALATA ANDREA S.MARGHERITA DI CODEVIGO

CODEVIGO

Un diploma di perito elettronico, un buon lavoro, bassista nel gruppo musicale Death Squad, una vita da ragazzo per bene. Andrea Salata era questo ed era molto di più. Basta vedere la sequela di messaggi di addio che una lunga schiera di amici gli ha lasciato in questi giorni nella sua bacheca virtuale di Facebook.

Andrea si era diplomato all’istituto Cardano di Piove di Sacco, poi aveva seguito a Brescia un corso per diventare disegnatore autocad e da qualche mese aveva trovato lavoro alla ditta Cml di Arzergrande. «La passione per il basso è maturata mentre frequentava le superiori a 17 anni – ricorda commossa la mamma – per imparare a suonarlo aveva frequentato la scuola di musica Salti di tono a Piove di Sacco».

Andrea aveva praticato per diversi anni il karate e dal 2008 faceva parte del gruppo metal Death Squad con cui spesso si esibiva nei pub della provincia. I suoi compagni sono pronti a dedicargli quanto prima un concerto: «Ieri sera è venuto a mancare il nostro bassista – scrivono sul social network – non ci sono parole per descrivere una morte così assurda e veloce. Vogliamo fare un concerto in suo onore, è il minimo che si possa fare per il nostro compagno che ha condiviso molti momenti importanti con noi in questi anni». Su Facebook si inseguono i messaggi di Elisabeth, Stefano, Sam , Margaret, Nicolas, Benedetta, Tommaso, Marco, Corrado, Luca e tanti ancora: «Ciao Andrea, non dimenticherò mai tutto quello che hai fatto per me». E ancora «Mamma mia. Non volevo crederci quando son tornata. Dovevo ancora dirti com'era l'articolo sui Radiohead del Rolling Stone di gennaio. Non ci siamo mai visti di persona, ma la musica ha creato una specie di filo di contatto tra noi. Riposa in pace». Nelle parole dei giovani traspare tutta la loro difficoltà ad accettare la tragedia: «Cavolo Andrea, qui tutti sentiranno la tua mancanza, mi dispiace un casino». E i ricordi d’infanzia: «E la vita finisce così a 21 anni senza perché. Mi ricordo l'asilo insieme le elementari e le medie in corriera insieme.. A volte quando succedono queste disgrazie ti chiedi se davvero esiste un dio perché morire così non ha un senso con ancora una vita intera davanti». «Ci siamo visti solo una settimana fa e mi sembra ieri quando andavamo a scuola insieme, o quando ci vedevamo in saletta prove, eri una persona stupenda e purtroppo ce ne sono davvero poche». «Grazie del tempo che hai trascorso con noi, grazie per essere sempre stato un ragazzo felice, semplice e simpatico. Grazie per esserti fatto apprezzare per quello che eri e continui ad essere, un bravo ragazzo e un amico. Pensa a noi da lassù».

Elena Livieri

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