Andromeda, 150 metri quadri Ma da gennaio non paga l’affitto

Per fortuna che l’ex deputato del Pdl Filippo Ascierto e la sua ex compagna Luana Levis si occupano di “cultura della legalità”, altrimenti bisognerebbe pensare che lo fanno apposta: da mesi non pagano l’affitto per la sede dell’associazione Andromeda, dalla quale propugnano i loro nobili intenti.
Per giunta l’alloggio è di proprietà dell’Ater di Padova, sottratto alla normale gestione per scopi d’interesse generale.Quindi dato a canone agevolato. Così dopo la Procura della Repubblica che li insegue per associazione a delinquere finalizzata a reati contro la pubblica amministrazione, insieme a un bel gruppetto di persone, hanno alle calcagna anche l’ente regionale che li ha diffidati per morosità. Non solo: visto che si ostinano a non pagare, ha passato la pratica all’avvocato per avviare la procedura di sfratto.
Per la verità l’Ater viene prima della Procura: l’inchiesta «Pantano» con arresti e denunce è scattata il 21 ottobre; Ascierto e la Levis sono uccel di bosco per l’affitto da gennaio. È la conferma che battersi per la legalità è una dura battaglia, di questi tempi: a parte gli incerti risultati etici, l’impegno svuota il portafoglio al punto da non lasciare nemmeno gli euro necessari per le spese fisse.
Per calcolare gli affitti a queste associazioni in città, l’Ater di Padova si basa di solito su una convenzione stipulata con il Comune. Il che tradotto in moneta significa per l’affittuario circa 10 euro a metro quadrato. Naturalmente, il canone varia in più o in meno a seconda della superficie e della posizione.
Tra città e provincia sono 46 gli alloggi Ater occupati da organizzazioni di volontariato, associazioni no profit, enti pubblici (dall’Avis all’Aci, alle Poste, a Fondazioni varie), o affidati direttamente ai Comuni che li usano per i propri scopi.
La sede di Andromeda è uno spazio commerciale di 150 metri quadrati, in un edificio a due passi dal centro storico. Canone mensile 600 euro, pagati fino ai primi dell’anno. L’associazione figura nel registro delle organizzazioni no profit del Veneto, presidente regionale Luana Levis. Ascierto, da deputato, era il responsabile nazionale.
Andromeda ha una sede anche nella capitale. O forse aveva, perché anche a Roma Ascierto e la Levis avevano problemi con l’affitto. E si arrangiavano come potevano, poveri combattenti della legalità, facendosi aiutare da chi incontravano, se è vero quello che è saltato fuori l’anno scorso dalle intercettazioni del caso Belsito, il tesoriere della Lega Nord indagato per truffa e riciclaggio. E cioè un collegamento tra Stefano Bonet, imprenditore di San Donà di Piave consulente di Francesco Belsito, con Luana Levis: un collegamento di 30.000 euro, cacciati da Bonet per la sede di Andromeda a Roma. Sede che tra l’altro aveva lo stesso indirizzo di una sua società.
Nel Veneto la battaglia per la legalità non è andata diversamente. Per fronteggiare i costi, Ascierto ha battuto sistematicamente cassa in municipio a Padova e in Regione. Lo ha fatto per anni, come documenta una interrogazione presentata giorni fa in Consiglio regionale da Piero Ruzzante (Pd), nella quale si chiedono lumi su un contributo regionale ad Andromeda di 25 milioni, più un secondo di 75 milioni. Di lire, non euro, tranquilli.
Lui da combattente vero ha sempre negato. Il 22 ottobre, il giorno dopo gli arresti e le denunce dell’inchiesta «Pantano», aveva detto che non vedeva l’ora di andare in Procura per spiegare al pm com’erano andate davvero le cose. Era un martedì. Ci andò il lunedì successivo, con il suo avvocato, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
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