Anoressia e bulimia In un anno 4.800 visite

Sono i dati del Centro regionale per i disturbi del comportamento alimentare Il caso di una paziente di 40 anni che da 30 combatte il problema: pesa 20 chili

Boom di casi trattati al Centro regionale per i disturbi del comportamento alimentare dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Se negli anni ’90 venivano gestiti cento nuovi pazienti all’anno, oggi il numero sale a 300; in tutto 500 pazienti l’anno. Da 3.500 visite nel 2005, se ne registrano 4.800 dieci anni dopo. Digiuno, restrizione dell’alimentazione, crisi bulimiche, vomito autoindotto, assunzione impropria di lassativi e intensa attività fisica: sono alcuni dei comportamenti tipici di una persona che soffre di un disturbo del comportamento alimentare. In questo momento circa 500 ragazze si stanno facendo aiutare dal team di psichiatri e nutrizionisti per uscire dal tunnel dell’anoressia e della bulimia nervosa. Ogni volto nasconde una storia differente. C’è chi ce l’ha fatta, come una giovane universitaria che è riuscita a liberarsi dalla malattia dopo 5 anni di terapia. Era ancora una bambina quando ha iniziato a soffrire di anoressia: a 12 anni le sue condizioni di salute erano così compromesse da rendere indispensabile il ricovero in Terapia intensiva. E poi c’è chi non riesce a guarire, come una quarantenne che oggi pesa appena 20 chili. È gravemente denutrita e cammina a fatica perché l’osteoporosi tra erodendo le sue ossa. Frequenta il centro da 30 anni e continua a rifiutare qualunque tipo di trattamento. «Più del 50% delle pazienti supera il problema, di queste il 30% se ne libera completamente e il restante ha qualche ricaduta», spiega Paolo Santonastaso, direttore della Clinica psichiatrica di via Giustiniani, «negli ultimi vent’anni si è abbassata l’età di esordio, da 17 anni si è passati a 15. Il nostro centro prende in carico pazienti dai 12 anni in poi, il 64% arriva da Padova». Compie un anno il nuovo reparto Day Hospital, inaugurato nel luglio 2014 grazie al sostegno del Lions Club e dell’associazione Alice per i Dca. Ieri, è stato presentato il primo bilancio di attività alla presenza del direttore generale Claudio Dario, del sindaco di Padova Massimo Bitonci e del consigliere regionale del Pd Claudio Sinigaglia. «L’attività di Day Hospital è stata di 38 casi seguiti, di cui il 70% di anoressia nervosa», specifica la psichiatra Angela Favaro, «L’età media delle pazienti è vent’anni. Qui, le ragazze affrontano un percorso intensivo di riabilitazione che comprende pasti assistiti, monitoraggio clinico - psichico e attività di gruppo come la pittura». L’attività di Day Hospital permette alle pazienti di essere curate senza allontanarsi dalla famiglia e dalle attività di studio, come invece prevede il ricovero in casa di cura. «L’area ampia circa 200 metri è stata completamente ristrutturata», dichiara Claudio Dario.

Elisa Fais

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