Anticipare l'emergenza si può
L'Usl 17 ha varato un sistema per la risposta rapida sul paziente

AMBULANZA Capire subito l’emergenza può risultare decisivo
MONSELICE.
Prevenzione, preparazione e nuove tecnologie: sono questi gli ingredienti messi in campo dall'Usl 17 per rispondere al meglio alla gestione delle emergenze ospedaliere. E' infatti ormai pienamente operativo il nuovo «Sistema per la risposta rapida alle emergenze nell'area ospedaliera» avviato dall'Usl 17 nel corso del 2008.
Il sistema.
Quotidianamente gli ospedali sono costretti a fronteggiare decine di emergenze. Quelle «esterne» sono ben gestite dai pronto soccorso, dal Suem e dagli organismi di pronto intervento, ma un altro capitolo delicato riguarda le «emergenze intraospedaliere», ossia quelle che capitano ai degenti degli ospedali. E' il caso per esempio degli arresti cardiaci, che colpiscono fino a tre pazienti ogni 1.000. Da due anni l'Usl 17 lavora per rispondere al meglio a queste emergenze interne.
Le innovazioni.
L'azienda ospedaliera si è dotata di un proprio Rss, acronimo che sta per Rapid Response System. Il primo passo è stato quello di formare più di mille dipendenti, che da oggi sono capaci di praticare su ogni paziente le azioni fondamentali di primo intervento. E' stato attivato inoltre un numero telefonico interno unico dedicato alla messa in allerta della squadra che dovrà intervenire per la terapia intensiva: ogni reparto avrà filo diretto con questa equipe, limando dunque i tempi d'intervento. Tutti i piani degli ospedali sono stati inoltre stati dotati di nuovi carrelli per l'intervento rapido, muniti di tutti quegli strumenti utili in caso di emergenza. Il tutto è costato all'Usl 17 quasi 350 mila euro.
La prevenzione.
Particolare attenzione è posta sulla prevenzione: i più recenti studi hanno dimostrato che più dell'80% dei pazienti che vengono trasferiti presso i reparti di rianimazione presenta uno scostamento dai valori di norma dei parametri fisiologici anche fino a 24 ore prima del momento d'emergenza. «Il termine "emergenza" sembrerebbe non ammettere possibilità di prevenzione - commenta il dottor Lamberto Padovan, direttore dell'Uoc Anestesia Rianimazione - ma studi approfonditi sull'evoluzione dei malati acuti ricoverati nei reparti hanno messo in luce che esistono metodi atti ad anticipare il riconoscimento di alcune tra le più frequenti criticità». Il nuovo sistema aprirà le porte ad una novità copernicana per l'ospedale: l'eliminazione dei reparti. Nella nuova struttura di Schiavonia esisterà un solo piano chirurgico, dove i pazienti saranno divisi per gravità e non per settore.
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