Anziana scoperta a fare sesso nel furgone

PADOVA. Un allegro inno all’ingroppamento di amorosi sensi, oltre l’età, oltre le convenzioni, oltre le meste visioni di quello che una donna a 67 anni è il caso che faccia o non faccia.
Vabbè, magari lei, signora classe 1948, ci ha dato un tantino troppo dentro facendosi beccare con le chiappe al vento e soprattutto ad altezza finestrino mentre, dentro il furgoncino del suo amato di 54 anni, si prodigava nel regalargli e regalarsi una travolgente accoppiata. Entrambi opportunamente denudati, via scarpe, calze e calzetti (che fa brutto l’uomo nudo in calzetti), via pantaloni e gonne, i due erano solo in maglietta. Lui di Albignasego, lei di Piacenza d’Adige: forse un amore clandestino, quelli faticosi ma così gratificanti, quelli senza un posto dove andare e ogni posto è buono per chi ha poco tempo e molto trasporto. Chissà da quanto tempo la storia continua, magari è un legame saldo come un nodo di gomena, magari è passione destinata a rapida autocombustione, nata sul web o in sala da ballo.
Non interesserebbe poi tanto la faccenda se non per prendere la signora a modello e rincuorare le sessanta-settantenni che dopo il tempo delle mele ne arrivano altri, tempi dolci, belli maturi e gustosi di nuovi sapori. Ecco, non interesserebbe alla cronaca se non per un motivo.
I due avevano parcheggiato il furgone in via Verrocchio, all’altezza del capolinea del tram a Pontevigodarzere, l’altro ieri nel tardo pomeriggio. Posteggio defilato ma non abbastanza visto che lì, alle 19.40, capita che passi una mamma con pargoletto al seguito. La donna butta l’occhio e lo strabuzza vedendo che sul finestrino si staglia, netta, l’immagine di un sedere di donna. Anzi, si staglia il sedere direttamente, più che l’immagine.
Orripilata, la mamma tutta d’un pezzo decide che un simile scandalo non possa rimanere impunito ma invece vada sanato con una denuncia al pubblico ludibrio della coppia. E telefona al 113.
Intanto i due, ignari del tegolone che sta per precipitare loro addosso, continuano a scambiarsi lo scambiabile nella ferrea convinzione di essere invisibili.
Arriva una volante, scendono gli agenti. E bussano al finestrino del posteriore. Da quel momento inizia un’altra storia, tristissima per i due amanti, vittoriosa per la mamma vendicatrice di moralità offesa. Va da sé, i due si scollano e sulla scena cala un imbarazzo solido come la pietra per essere beccati dalla polizia, praticamente nudi, nel bel mezzo di un atto diciamo significativo.
Vengono invitati a ricomporsi, cosa che fanno velocissimi infilando indumenti su indumenti a rotta di collo: non hanno tanta voglia di raccontare il perché e il per come, hanno solo voglia di scomparire. E si può capirli.
Non prima, però, che gli agenti formalizzassero la denuncia nei loro confronti: atti osceni in luogo pubblico. La prossima volta, se ci sarà una prossima volta, occhio al parcheggio.
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