Anziano scomparso, salvato da 4 motociclisti a Lozzo Atestino

LOZZO. Non si fossero spinti con le loto moto da cross fino in quel punto, forse l’anziano disperso difficilmente avrebbe retto ancora per molto freddo e disidratazione. È sicuramente un’azione meritevole, e molto probabilmente fondamentale, quella compiuta ieri pomeriggio da quattro motocrossisti legati al gruppo Escursionisti su Ruote Veneto. Il quartetto – Alberto Zanvettor, Valerio Scettri, Mario Capodaglio e Lanfranco Baccini – ha deciso di mettersi all’opera nella ricerca dell’anziano 84enne sparito giovedì pomeriggio da Lozzo Atestino.
L’uomo, figura molto conosciuta in paese soprattutto perché per anni impegnato come postino e volontario di Protezione civile, si era allontanato al volante della sua Fiat Panda gialla nonostante le sue condizioni non glielo permettessero.
Qualche acciacco dovuto all’età e alcune patologie, infatti, avevano portato i figli a nascondere le chiavi dell’auto, impedendogli così di mettersi pericolosamente alla guida. Giovedì, però, l’84enne è riuscito a trovare le chiavi e, contrariamente al volere della famiglia, è uscito di casa. A mezz’ora dalla sua “fuga” la moglie ha chiesto l’intervento dei famigliari, che si sono messi subito alla ricerca dell’anziano – vestito peraltro solamente di un pigiama e privo di telefono cellulare – tra bar e vie del paese. Sono stati allertati carabinieri e Protezione civile e sui social è scattata la condivisione della foto del disperso. Quando si è fatta sera, e a maggior ragione dopo la notte, la preoccupazione e i timori si sono intensificati.

L’impossibilità di assumere medicine e le temperature rigide di queste ore hanno reso sempre più necessaria la ricerca dell’anziano, tanto che sulle tracce dell’84enne si sono messi anche quattro motocrossisti. Il quartetto ha avuto l’intuizione di addentrarsi tra i boschi del Venda: all’altezza del rifugio degli alpini, in via Sottovenda, tra Teolo e Galzignano Terme, tracce di pneumatici sull’asfalto e sulle foglie hanno portato i motocrossisti a pensare che l’uomo potesse essere finito fuori strada.
L’intuizione è stata premiata: a 300 metri, nel fitto bosco, la Panda gialla del disperso era letteralmente incastrata tra rami e tronchi. L’84enne era quasi privo di coscienza dentro l’abitacolo, evidentemente disidratato e infreddolito. I motocrossisti lo hanno riscaldato con alcuni indumenti, lo hanno dissetato e messo in sicurezza, quindi hanno guidato i soccorsi fino al luogo in cui si era fermata la vettura.
Probabilmente la macchina delle ricerche sarebbe comunque arrivata in via Sottovenda, ma qualche altra ora al freddo, senza acqua e cibo, forse poteva essere fatale per l’anziano, che ora è ricoverato in ospedale a Monselice. —
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