Apre macelleria islamica al posto di una italiana

ARCELLA
E anche il macellaio «Ciccio» ha gettato la spugna. Dopo anni di lavoro tra bistecche di manzo e cosce di pollo, anche Francesco, detto Ciccio, Pegoraro, per circa 20 anni titolare della macelleria di via Michelangelo Buonarroti 227, ha chiuso bottega si è ritirato, per il momento, a vita privata. Il bello è che la sua beccheria riapre, a breve , con un nuovo macellaio arabo, che, naturalmente, praticherà la macellazione con rito musulmano. In base alla religione del profeta Maometto, l’animale deve essere ucciso (in arabo halal ) con in solo colpo di coltello alla trachea e all’esofago in locali separati da quelli utilizzati per la macellazione all’italiana. La testa non deve esse recisa dal resto del corpo e, naturalmente, non possono essere macellati e mangiati i maiali.
L’imminente apertura di una macelleria islamica sta provocando una valanga di polemiche tra i residenti e i negozianti della zona a cavallo tra Santissima Trinità e San Bellino.«Era inevitabile – sottolinea il calzolaio Antonello Giorato -. A poco a poco gli stranieri, tra cui tanti arabi e nigeriani, dopo aver aperto tante attività commerciali nel primo tratto di via Buonarroti, alla incrocio con via Nizza, conquisteranno anche quest’ultima parte della lunga strada che porta a San Bellino. E’ inutile protestare. Padova non sarà più quella di una volta . All’Arcella, poi, tra pochissimi anni, ci saranno più immigrati che indigeni». La titolare del bar Ennio, invece, non nutre alcuna preoccupazione per l’arrivo della macelleria mussulmana. «Per me non ci sarà nessuna differenza - osserva la barista -. Invece dei clienti italiani ci saranno acquirenti, in genere, stranieri. D’altronde è giusto rispettare anche le abitudini alimentari di chi crede ad una religione diversa dalla nostra. E poi è meglio un negozio chiuso per sempre o aperto?» (f.pad.)
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