Primo giorno di scuola a Padova, la pioggia manda in tilt il trasporto studentesco
Quasi nessuno era a conoscenza dello spostamento delle fermate che c’era stato poche settimane fa. Pertanto tanti sono arrivati a scuola anche con mezz’ora di ritardo e più. Tanti studenti hanno terminato le lezioni alle 12 ed hanno dovuto sudare per salire sul bus, che stanno viaggiando strapieni

Disastro annunciato. Ci mancava anche la pioggia, leggera per tutta la mattina, ma insistente, a peggiorare il traffico privato, bloccato in vari punti della città ed a mandare in tilt il trasporto degli studenti e degli altri passeggeri sui mezzi di BusItalia, in primis i bus-sostitutivi del tram che sì è visto più volte sul Sir1, ma messo in strada solo per effettuare le prove tecniche previste dal ministero dei Trasporti.
Tra i più penalizzati i ragazzi che dovevano andare a scuola agli istituti che si trovano nella zona ovest della città (ad esempio al Fusinato/ Marchesi).
Quasi nessuno era a conoscenza dello spostamento delle fermate che c’era stato poche settimane fa. Pertanto tanti sono andati avanti ed indietro tra piazzale stazione ed autostazione tra le 7.15 e le 8 e, quindi, sono arrivati a scuola anche con mezz’ora di ritardo e più. Caos e confusione anche per gli utenti delle navette dirette al Severi, Marconi, Valle, Scalcerle e Duca degli Abruzzi.
Caos anche all’uscita dalle scuole a fine lezioni. Tanti studenti hanno terminato le lezioni alle 12 ed hanno dovuto sudare per salire sul bus, che stanno viaggiando strapieni. In giro non si sono visti vigili e, differentemente dal passato, in piazzale stazione non c’erano neanche gli ausiliari inviati da BusItalia.
Già fioccano le prime polemiche innescate dai partiti. Alessandro Dianin, presidente di Giovani Orizzonti, il movimento che fa capo a Marco Carrai, parla di mancata collaborazione tra Comune e BusItalia e di necessità per i prossimi giorni di potenziare il servizio pubblico. Ubaldo Lonardi ed Eleonora Mosco, della Lega dicono che il traffico è andato in tilt soprattutto a Ponte di Brenta, dove a dirigere la viabilità c’era solo un volontario improvvisato e che la gestione attuale dei cantieri e del traffico sta soffocando la città.
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