Apre videoteca porno. Residenti e parrocchia lanciano il boicottaggio
In via Ravizza 9 apre una videoteca a luci rosse con tanto di accessori sexy in vendita, compresi dvd per adulti e e giochi erotici di vario genere. Il negozio si chiamerà "I piaceri di venere". Ma i residenti, capitanati dal parroco delle Cave insorgono e si oppongono fermamente

Fabrizio Barin apre una videoteca a luci rosse con tanto di accessori sexy in via Ravizza 9 e il quartiere insorge, sostenuto dal parroco delle Cave. I Piaceri di Venere (questo il nome del negozio) venderà dvd per adulti e «fun love toys», giochini dell’amore; a lavori completati avrà le vetrine oscurate e all’interno un pre-ingressino non permetterà la visuale all’esterno.
I distributori automatici saranno posizionati sulla vetrina: discreti e senza raffigurazioni (come prevede la legge) e alla porta ci sarà il campanello: per entrare si suona. Senza dimenticare che chi noleggia viene registrato. Tuttavia, il negozio si trova in un reticolo di stradine stretto tra i condomini e i residenti non hanno affatto apprezzato. Anzi. Nei giorni scorsi hanno tappezzato il rione di volantini che invitano a firmare contro la videoteca. I due punti di riferimento per aderire alla campagna sono il fornaio e la parrocchia. Il primo, però, se ne chiama fuori. «Ho solo fatto un piacere ai clienti», spiega la titolare «la videoteca è lontano dalla mia panetteria e non ho opinioni in merito».
La donna riferisce che «A sottoscrivere sono soprattutto signore», mentre «i mariti occhieggiano ma non appongono la firma». Don Alberico Alfons, il parroco, appoggia eccome la sua comunità: «Hanno tutto il diritto di lamentarsi se non condividono questa attività commerciale accanto alle loro case e sotto gli occhi dei loro bambini; a pochi passi ci sono due scuole, un’elementare e una media, e altrettanti asili».
«Hanno intrapreso una battaglia persa», replica il titolare della videoteca «oltretutto non è un sexy shop». Gli oggettini erotici, però, non mancano... «Ho pensato ad un club esclusivo secondo lo stile tedesco. Il grande cinema non si mescola con l’hard, sono mercati diversi e incompatibili. Così le clientele: l’incontro tra chi cerca un film a luci rosse e chi uno per famiglie, è sempre imbarazzante». Un solo rammarico: «Sulla porta ho affisso il mio cellulare, ma nessuno ha avuto il coraggio di chiamarmi prima di avviare questo inutile boicottaggio».
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