La lanterna dell’Arcella, ecco il laboratorio di Piano: inizio lavori tra un mese
Sarà il centro dei progetti di «rammendo delle periferie» ideati dall’architetto. Il progetto del Bo con la partecipazione di Cariparo: «Ci abbiamo messo il cuore». Piano: «Voglio che sia un edificio semplicissimo dell’altezza giusta, luminoso giorno e notte. Un riferimento per tutto il quartiere»

Una “lanterna” nel cuore dell’Arcella, simbolo di rigenerazione e di futuro per il quartiere e per le periferie. Così è stato definito il nuovo “Laboratorio di quartiere”, progetto ideato da Renzo Piano nell’ambito del programma nazionale G124 dedicato alla riqualificazione delle periferie, che sorgerà in viale Arcella con l’avvio dei lavori previsto per fino novembre.
Pronto ad aprile 2027
L’idea unisce architettura, solidarietà e visione. E trasformerà un immobile chiuso da anni in un centro di ricerca e innovazione aperto alla città. L’opera, dal costo complessivo di 2 milioni di euro, sarà realizzata grazie alla donazione dell’ingegner Guglielmo Bedeschi. Le ruspe arriveranno alla fine di novembre, i lavori dovrebbero concludersi entro aprile 2027.

Il “Laboratorio di quartiere” è stato presentato nell’archivio antico di Palazzo del Bo, alla presenza dei protagonisti dell’operazione: la rettrice Daniela Mapelli; il sindaco Sergio Giordani; il presidente della Fondazione Cariparo Gilberto Muraro; il coordinatore nazionale del gruppo G124 Edoardo Narne; Enrico del Sole, presidente degli Amici dell’università; e Anna Soatto dello studio Cortellazzo&Soatto.
Tutti hanno sottolineato il valore di un progetto che nasce da un gesto di generosità privata e si sviluppa in un’area simbolica della città. «È un progetto dedicato alle periferie urbane», ha detto la rettrice Mapelli. «Renzo Piano non ha messo solo la sua matita, ma anche il cuore. L’Arcella è un quartiere iconico e questo edificio diventerà un luogo di incontro, di idee e di ospitalità per chi studia e lavora sul futuro delle città».
Architettura della semplicità
L’intervento prevede la demolizione del fabbricato esistente e la costruzione di un nuovo edificio con cubature ridotte del 41%, su due piani. Le ampie facciate in vetro e alluminio creeranno un gioco di trasparenze che dialoga con la luce, trasformando l’edificio in una vera e propria “lanterna magica”. «Voglio che sia un edificio semplicissimo», ha dichiarato Renzo Piano, attraverso un video messaggio, «dell’altezza giusta, luminoso giorno e notte. Sarà una lanterna magica, un punto di riferimento per la città».
Al piano terra saranno ospitate sale polivalenti per workshop, incontri ed esposizioni, mentre al piano superiore troveranno posto uffici e una foresteria destinata a professori e ricercatori impegnati nello studio delle periferie. Gli spazi pubblici si affacceranno sulla strada, mentre la zona notte sarà rivolta verso un giardino privato.
Laboratorio di idee e di comunità
Per Edoardo Narne, docente del dipartimento Icea e coordinatore nazionale del gruppo G124, il progetto «è nato da una coincidenza felice: il sogno di Renzo Piano di creare un laboratorio di quartiere a Padova e la disponibilità dell’università di accoglierlo. Sarà un luogo per realizzare prototipi, start-up e idee per la città del futuro, in collaborazione con gli abitanti».
Il sindaco Giordani ha espresso orgoglio per l’iniziativa: «È un progetto che racchiude i valori di Padova: la formazione, la generosità imprenditoriale, l’impegno sociale. E lo fa in uno dei quartieri più vivi e multietnici della città».
La forza della collaborazione
Anche la Fondazione Cariparo, che finanzierà il 40% dell’opera (il resto arriverà da sostenitori privati), ha sposato l’iniziativa con convinzione: «La qualità del progetto e la sua utilità sociale», ha detto il presidente Muraro, «rappresentano in pieno la nostra missione: migliorare la qualità della vita e promuovere uno sviluppo sostenibile per la città». —
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