Aria inquinata più che a Pechino Da oggi park scambiatori gratis

Lunedì polveri sottili a 133, nuovo record. Padova peggio della capitale cinese Il Comune promuove il tram e “regala” la sosta. Ieri 173 auto fermate: 4 multe



Peggio che a Pechino. Sembrava un modo di dire e invece va proprio così. Lunedì l’aria di Padova era peggiore di quella della capitale cinese, che nell’immaginario di tutti sta all’inquinamento come il Brasile al calcio. L’indice della qualità dell’aria, quello internazionale, dava Padova a 159, livello rosso, mentre i cinesi erano fermi a 95, giallo. Ieri l’Arpav ha confermato che per i nostri polmoni è una settimana tremenda: dopo i 124 microgrammi di Pm10, registrati domenica, lunedì le centraline hanno misurato un nuovo record, 133. Il semaforo antismog, già sull’arancio, tende al rosso. E mentre resta in vigore il divieto di circolazione anche per i diesel privati euro 4 (ieri la polizia locale ha controllato 173 veicoli e comminato 4 multe) il Comune vara un provvedimento extra: da oggi i parcheggi scambiatori del tram saranno gratuiti.

zona rossa

A destra la Cina, macchie rosse e viola, e l’India, tra il rosso e l’arancio. A sinistra l’America, tutta verde a nord, verde e gialla a sud. In mezzo l’Europa, con cinque aree rosse: la Polonia, la Repubblica Ceca, la Romania, i Balcani e la Pianura Padana. È la mappa dell’inquinamento nel mondo. Padova ha il suo segnalino rosso con il numero 162. È l’indice internazionale della qualità dell’aria di ieri. Livello rosso, cioè grado 4 di gravità su 6, considerando tutte le polveri ma anche gli altri veleni come il temibile benzo(a)pirene. Aria inquinata, dunque, ieri meno che a Pechino dove un segnalino viola indicava 228, con grado 5 di gravità (inquinamento pesante).

camera a gas

Tutta la pianura padana, comunque, è una camera a gas. Tant’è che da Piacenza a Cesena, tutti i capoluoghi più “alti” dell’Emilia Romagna, hanno già il semaforo rosso mentre quelli veneti come Milano e Torino sono all’arancio. Ma Padova batte tutti: i 133 microgrammi di polveri sottili sono ampiamente superiori a quelli registrati a Treviso (113), a Venezia (98), a Vicenza (86) e a Verona (81). Le previsioni non danno speranza fino al fine settimane. Il ristagno degli inquinanti si prolungherà, con picchi di concentrazioni venerdì.

«un problema di tutti»

«È necessario muoversi insieme, ogni capoluogo insieme al suo bacino», ha ribadito ieri l’assessore comunale all’Ambiente, Chiara Gallani «perché non ci siano comuni isolati. Ed è importante sostenere le misure introdotte nel 2017, che sono ormai strutturali. Con gli altri capoluoghi di provincia stiamo facendo un lavoro importante di coordinamento, proprio in questi giorni stiamo organizzando il prossimo incontro. Vogliamo fare azioni condivise e coordinate, introdurre altri aspetti sia sul fronte delle limitazioni che su quello delle azioni positive e informative. È positivo che amministrazioni di colore diverso collaborino così. Ma è importante anche che la Regione ci sostenga, impegnandosi sui temi più alti come i finanziamenti per la mobilità, per la rete ferroviaria o per l’ammodernamento degli impianti termici, perché il cambiamento più significativo comincia da queste misure che hanno un impatto forte».

scambiatori gratuiti

E il Comune ieri ha deciso di incentivare ulteriormente gli spostamenti con i mezzi pubblici. Da oggi fino alla fine della stagione di allerta inquinamento, cioè al 31 marzo, i parcheggi scambiatori ai capolinea del tram, alla Guizza e a Pontevigodarzere, saranno gratuiti tutte le volte che il semaforo antismog sarà arancio o rosso. —

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