Asilo nido, calano i costi più flessibile il servizio

PIOVE DI SACCO. Mega risparmio sul costo annuo dell’asilo nido per il Comune: nel giro di due anni da 370 mila euro, che l’amministrazione pagava alla cooperativa Codess di Mestre, il costo è sceso fino a 200 mila euro. E, strano ma vero, con un’offerta alle famiglie che migliora grazie all’introduzione di orari e tariffe flessibili e la possibilità di iscrivere i bimbi in ogni momento dell’anno. Il contratto stipulato nel 2007 con la Codess prevedeva un canone annuo di 370 mila euro, cifra mitigata in parte, per le casse comunali, dagli incassi derivanti dalle tariffe a carico delle famiglie. Fin tanto che l’asilo nido di via Mastellaro faceva il pieno di iscrizioni i conti tenevano. Ma le cose sono cambiate negli ultimi anni quando, a seguito della crisi economica che ha colpito molte famiglie, le iscrizioni sono diminuite, con un picco minimo di 26 bimbi. Conti alla mano, ogni bimbo veniva a costare 14.230 euro l’anno al Comune, fatto salvo quanto veniva recuperato con le tariffe. Ci si poteva quasi pagare una baby sitter privata a ciascun pargolo. «È evidente che eravamo arrivati a cifre assurde» sottolinea l’assessore ai Servizi sociali Paola Ranzato, «per questo abbiamo chiesto alla Codess già l’anno scorso, in virtù del decreto Salva Italia, la riduzione del 5% del contratto oltre alla soppressione di una sezione vista la carenza di iscritti. Questo ha comportato un primo risparmio di 80 mila euro all’anno alle casse comunali».
Ma la scure dell’assessore Ranzato non si è fermata: «Anche 290 mila euro annui erano una cifra troppo elevata da sostenere» conferma l’assessore, «tanto che si paventava l’ipotesi di rescindere il contratto con Codess. Quindi abbiamo cercato una soluzione con la cooperativa che si è dimostrata disponibile e la risposta è stata un ulteriore riduzione del 30%, perciò oggi paghiamo 200 mila euro, con un risparmio annuo di ben 170 mila euro». Le tariffe a carico delle famiglie sono rimaste invariate e sono previsti diversi scaglioni a seconda dell’Isee, da un minimo di 212 euro al mese a un massimo di 489. «Oltre al risparmio di soldi pubblici» aggiunge l’assessore, «c’è un netto miglioramento del servizio con l’introduzione della flessibilità oraria: i bambini possono frequentare il nido solo la mattina o il pomeriggio, o solo certi giorni a tempo pieno e altri in part time con modulazione anche della tariffa. Inoltre le iscrizioni, posti permettendo, sono sempre aperte. I risultati di questa nuova organizzazione, che va incontro alle esigenze delle famiglie e dei genitori che lavorano, ha già portato i suoi frutti: per l’anno che sta per iniziare ci sono già infatti 36 iscritti».
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