Assegno rubato per pagare un orologio Due condanne

BATTAGLIA TERME. Pensavano di farla franca e di mettersi in tasca un Rolex d’oro senza sborsare un euro, ma il mestrino che aveva messo in vendita l’orologio su internet non solo ha presentato...

BATTAGLIA TERME. Pensavano di farla franca e di mettersi in tasca un Rolex d’oro senza sborsare un euro, ma il mestrino che aveva messo in vendita l’orologio su internet non solo ha presentato denuncia, ma ha collaborato con gli inquirenti finché non sono risaliti a quella che di fatto era stata una truffa, anche se giuridicamente i reati contestati ai due imputati erano ricettazione, falso ed emissione di assegni a vuoto. Così ieri il giudice di Mestre ha condannato Camilla Fracasso (22 anni, mestrina residente a Battaglia Terme) a un anno e otto mesi di reclusione e Michele Nordio (30 anni, anche lui di Battaglia) a due anni e mezzo. Colui che voleva vendere il Rolex perché aveva bisogno di denaro, avrà un risarcimento di 7 mila euro.

I due giovani, un tempo fidanzati, dopo aver letto l’avviso sul web del mestrino avevano preso accordi con lui e si erano presentati con un assegno da 6.500 euro, che alla fine si era rivelato non soltanto essere scoperto (il conto corrente di riferimento era vuoto), ma addirittura si trattava di un titolo bancario proveniente da una partita di assegni rubati. I due hanno tentato di difendersi negando di essersi fatti vivi per acquistare il prezioso orologio: «Noi volevamo semplicemente acquistare le scatole vuote della Rolex, perché anche quelle hanno un mercato», avevano sostenuto, negando poi di aver compilato e firmato l’assegno. L’avvocato Serpico, per conto della parte civile, ha ottenuto la perizia grafica che ha inchiodato i due, stabilendo che la firma fasulla l’aveva fatta Camilla Fracasso, mentre le cifre (in numero e in lettere) le aveva scritte Nordio.

Tra l’altro, per i due imputati non è la prima disavventura giudiziaria. Sempre assieme erano rimasti implicati in un’altra indagine della Procura veneziana. Poco meno di un anno fa erano stati rinviati a giudizio per rispondere dei reati di sequestro di persona, rapina e lesioni: avevano, assieme ad altri tre complici, aggredito un ambulante marocchino a Oriago picchiandolo e portandogli via 900 euro.

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