Attacco a Sherwood, irrompe Casarini «Giù le mani dal Festival: si farà»
«Non abbiamo mai ricevuto un finanziamento pubblico e ogni anno paghiamo 6 mila euro per il plateatico. Nessuno tocchi il festival di Radio Sherwood, strumentalizzando l'aggressione al consigliere comunale Vittorio Aliprandi». E se i due pedrini arrestati, una volta liberi, dovessero presentarsi alla tradizionale rassegna estiva? «Sherwood è una festa aperta a tutti. Noi non cacciamo nessuno». Quando il gioco si fa duro, in vicolo Pontecorvo arriva Luca Casarini. Il leader del movimento no-global del Nordest ieri mattina, insieme a Vilma Mazza e Graziano Sanavia, ha risposto alle accuse che si sono scatenate in quest'ultima settimana. «Per tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica, la soluzione non può essere quella di creare il deserto in città - evidenzia Casarini - il nostro festival, ormai da anni, è teatro di dibattiti e discussioni politiche di alto profilo. È venuto anche lo stesso sindaco Flavio Zanonato. Quanto alle critiche che ci muove qualcuno, non è colpa nostra se Radio Sherwood ha più successo delle feste dell'Unità. E soprattutto non vogliamo sentire parlare ancora di teoremi che sanno di tempi ormai passati». Il riferimento ad Alessandro Naccarato, autore di un fondo pubblicato ieri sul mattino è chiaro. «Non accetteremo mai che le dinamiche sociali vengano strumentalizzate in questo modo - sottolinea Vilma Mazza - Inoltre ci tengo a puntualizzare ancora una volta che il centro sociale Pedro si è dissociato in modo palese». Dicono che i due ragazzi arrestati facevano parte del servizio di sicurezza della festa. «Sherwood si sostiene grazie a centinaia di volontari, può essere che ci fossero anche i due ragazzi protagonisti dell'episodio. Non ci vedo nulla di male». E se dovessero tornare? «Sarebbero i benvenuti, noi non chiudiamo le porte in faccia a nessuno. Anzi, offriremo loro un'occasione di redenzione». Graziano Sanavia, anima della festa, ci tiene invece a puntualizzare alcune questioni: «L'assessore Pavanetto, quando parla di spaccio di droga a Sherwood, evidentemente non ha cognizione di causa».
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