Attesa di due anni per avere l’organo

Poco più di due anni. È il tempo medio di attesa per un paziente in lista per un trapianto di fegato. Padova è uno dei cinque centri d’Italia che esegue più interventi su scala nazionale: 72 nel 2011, 82 nel 2012. Il centro trapianti di fegato dell’azienda ospedaliera è diretto da Umberto Cillo: una struttura d’eccellenza sia sul fronte della ricerca che dell’assistenza. Ma è l’intero sistema trapiantistico veneto che ha nella città del Santo il suo fulcro principale: cuore, polmone, reni, tessuti. Le liste d’attesa vengono proposte dalle equipe chirurgiche, ma ogni spostamento deve essere valutato su scala regionale, interregionale e nazionale. In Veneto a coordinare i trapianti è Giampietro Rupolo, ex direttore sanitario dell’azienda ospedaliera. L’organizzazione non permette scorciatoie, balzi in avanti. Il sistema è stato realizzato in modo tale che siano gravità della patologia e compatibilità donatore-ricevente gli unici parametri di accesso e di spostamento all’interno della lista di attesa.
È il Cnt, il coordinamento nazionale trapianti, a verificare che tutti i centri regionali e interregionali gestiscano le liste d’attesa in modo corretto. Il Cnt infatti può verificare in “chiaro”, cioè secondo il principio della trasparenza, la situazione della lista trapianti su tutto il territorio. Ogni paziente infatti, a sua scelta, ha diritto di iscriversi a una o più liste d’attesa, a seconda dell’organo che sta attendendo. Se aspetta un cuore, un fegato o un polmone, deve affidarsi a un unico centro, anche al di fuori della sua Regione di appartenza. Per quanto riguarda il rene invece, le regole sono differenti: vista la difficoltà nel trovare organi compatibili, in questo unico caso i pazienti hanno diritto a iscriversi a due liste distinte, una regionale e un’altra extra-regionale. Ogni ospedale sede di centro trapianti stila un proprio elenco, che viene monitorato dai coordinamenti regionale e dal nazionale. A livello multiregionale poi esistono ulteriori strutture, il Nord Italia Transplant program (Nitp), l’associazione Interregionale Trapianti (Airt), e l’organizzazione Centro-Sud Trapianti (Ocst). Il Veneto aderisce al Nitp e l’azienda ospedaliera ne ha la presidenza. Una macchina organizzativa di tal portata ha lo scopo di verificare che l’organo giusto arrivi al paziente giusto. Il passaggio in avanti in lista è determinato in modo esclusivo dall’aggravamento delle condizioni di salute del paziente in lista.
Fabiana Pesci
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