Aule e palestra inagibili Flash mob del Cornaro

Studenti e professori del liceo si sono radunati davanti all’istituto Gramsci Entrambe le scuole hanno spazi insufficienti. Inutili gli appelli alla Provincia
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PROTESTA AL CORNARO
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PROTESTA AL CORNARO

SANTA RITA. Non è un caso se qualcuno l’ha definita “la guerra delle aule”. Ieri, al termine delle lezioni, gli studenti e i professori del liceo scientifico Alvise Cornaro hanno messo in scena un flash mob per richiamare l’attenzione sulla carenza di aule del loro istituto, ma anche per la mancata disponibilità di un altro istituto a collaborare alla soluzione del problema. La manifestazione si è tenuta prima davanti all'ingresso del liceo e poi davanti all’entrata dell’istituto tecnico Antonio Gramsci-Luigi Einaudi. I ragazzi e i docenti del Cornaro mettono sotto accusa gli addetti ai lavori dell’istituto limitrofo perché questi ultimi non sarebbero disponibili a cedere loro, temporaneamente, alcune aule vuote di cui avrebbero bisogno. In realtà del Gramsci ci sono, ma sono inagibili perché ci piove dentro.

Al Cornaro dal primo giorno di scuola mancano sei aule. Nelle ultime settimane, però, la situazione è peggiorata perché il dirigente è stato costretto a chiudere un’aula dove è crollata un parte del soffitto. A questo punto è scattata la rivendicazione di alcune aule al vicino istituto Gramsci, dove ci sarebbero minimo tre aule vuote. La richiesta, naturalmente, è stata comunicata anche alla Provincia, ma per ora non ha avuto esito. Così ieri è andata in scena la protesta. «Non ci stiamo. Studenti e professori uniti per il Cornaro»: questo il testo dello striscione innalzato davanti al Cornaro e sulla porta del Gramsci. Dietro al lenzuolo c’erano ragazzi della terza As, quarta Bs e quarta Bl. I docenti, invece, erano rappresentati da quattro professoti coordinati da Fabrizio De Rosso. «Per andare in bagno dovviamo scavalcare i secchi con cui raccogliamo l’acqua che scende dal tetto», ha raccontatouna rappresentante di classe cha fa parte della Rete degli Studenti Medi. «Il Cornaro ha 46 classi, il Gramsci solo 23. Ci risulta che alcune aule del loro istituto sono vuote. Perché non ci aiutano?» La risposta del Gramsci non si è fatta attendere. «Anche noi siamo messi male», ha replicato un insegnante del Gramsci. «Siamo senza aula video e senza palestra. È a rischio anche l'aula computer. Le aule che voi vorreste utilizzare sono inagibili. Questa è una guerra tra poveri».

Felice Paduano

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