Auto d'epoca, Zucchero si compra una Renault del ’52

PADOVA. Ci farà un video, ci porterà la famiglia, va a sapere. Però l’ha adocchiata lui, poi ha mandato avanti un emissario, quindi è comparso e se l’è comprata. Zucchero Fornaciari è il felice proprietario di una Renault 4cv Cabriolet De Luxe del 1952 acquistata giovedì sera al Salone dell’auto d’Epoca di Padova. Il proprietario, Maurizio, triestino, chiedeva 22 mila euro. Il cantante ha spuntato 20 mila.
La vettura sembra quella di Minnie e Topolino. Per 30 anni dimenticata in un fienile del Canton Ticino, scoperta da un francese che l’ha restaurata e riportata in vita. Maurizio, appassionato di cimeli a ruote, l’ha raggiunta in Francia dov’era e le ha fatto fare l’ultimo balzo in Italia, a Padova, dove la Renault 4cv ha trovato definitiva sistemazione sotto i lombi di Zucchero Fornaciari, e c’è da scommettere che con lui aumenterà di valore.
Storie di cuore, di motori e di incontri. Lo stand n.6 dove è avvenuto quello tra Fornaciari e la vecchia Renault, è luogo galeotto, il più vero e popolare del Salone, quello delle auto messe in vendita dei privati. Altrove trovate i pezzi milionari e le grandi case automobilistiche, al 6 i ricordi e le linee del cuore si incontrano con i numeri di telaio, i ricordi vanno all’indietro nel tempo e i certificati di vendita ritrovati hanno la valenza di antichi matrimoni.
Enzo Pasetti, classe 1941, commerciante in pensione di Trissino, da 40 anni custodiva il suo personale album di ricordi e ogni tanto andava a sfogliare le foto di lui a Jesolo ventenne a bordo di una Giulietta Spyder rossa della quale aveva perso ogni traccia. Venduta nel 1964 e finita chissà dove. Il tempo passò, il signor Pasetti raggiunse la pensione, ma tanto era lo struggimento per quella macchina che da pensionato dovette comprarsene un’altra per darsi una calmata, uguale in tutto ma non esattamente lei, il suo surrogato purtroppo. Ci ha messo 40 anni per ritrovare il primo amore, è andato al Pra, è risalito ai proprietari dal 1964 ale 2005, ha seguito il vagabondare della vettura, prima a Vicenza, poi a Udine e a Codroipo e a Ravenna infine dove l’ha ritrovata praticamente distrutta, irriconoscibile, ma ancora lei, finalmente e di nuovo sua, la Giulietta rossa dei suoi vent’anni. Ieri, in Fiera, il signor Pasetti ha venduto il “surrogato” e con i soldi s’è ricomprato il primo amore. Il “surrogato” (un affare, tra l’altro) è passato ad una coppia di emiliani, lui fiero e innamorato, lei raggiante per il regalo del compagno.
Il mondo è piccolo e lo stand n.6 può contenerlo tutto come nella vita reale, con i suoi slanci e le sue bugie, i piccoli tradimenti e le grandi fedeltà. Le automobili lasciano una traccia indelebile nel passato delle persone. A volte ritornano. Come per Tiziano di Padova che a malincuore ha messo in vendita una 124 spyder Volumex del 1984 comprata da un olandese tempo fa. Sul parabrezza mette il numero di telefono e il telefona squilla in continuazione: chi vuol sapere se i chilometri sono veri, chi se è stata ridipinta. I chilometri sono veri, l’auto non è stata riverniciata. Un tedesco in particolare si mostra particolarmente insistente, vuol sapere tutto, i tagliandi registrati nel libretto, lo stato della selleria. Alla fine conclude soddisfatto e si complimenta: «Lei è il primo italiano onesto che incontro». «Ma la macchina le interessa o no?» chiede Tiziano. «Sì e molto, ma non per comprarla. Io sono il primo padrone di quella macchina e lei ha detto tutta la verità. Aufidersen e complimenti di nuovo».
Tiziano si pentirà di aver venduto la 124, se la venderà, e se forse un giorno andrà a cercarla si sentirà come il signor Pasetti: «Forse - dice - intanto inseguo vecchie Berkel. No, non sono auto, sono affettatrici. Ma questa è un’altra storia».
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