Travolto in moto da un’auto pirata, l’appello: «Aiutatemi a trovarlo»
L’incidente all’Arcella nella notte, il farmacista Alessandro Goldin ha riportato fratture a polso e piede: la prognosi è di 30 giorni

Un giovane farmacista padovano è stato travolto nella notte da un’auto pirata che non si è fermata a prestare soccorso.
È accaduto all’Arcella, all’incrocio tra via Saetta e via Zanchin, pochi minuti dopo la mezzanotte di sabato scorso. «Stavo tornando a casa in moto, la mezzanotte era passata da cinque minuti, quando all’improvviso un veicolo grigio ha ignorato lo stop e mi ha investito. Il conducente è fuggito lasciandomi a terra», racconta Alessandro Goldin, 28 anni, residente in via Leonardo Da Vinci.
La scena è stata drammatica. «Viaggiavo sulla strada principale e non ho potuto evitare l’impatto. Ricordo solo il colpo violentissimo e poi il volo sull’asfalto. In quei secondi ho pensato di non riuscire a rialzarmi». A prestargli i primi soccorsi non è stato l’automobilista, ma alcuni residenti che hanno udito lo schianto e sono accorsi subito.

«Sono scesi in strada senza esitazione, mi hanno aiutato e hanno chiamato i soccorsi. Accanto a me ho trovato anche un pezzo della carrozzeria dell’auto: una prova concreta che ora è nelle mani delle forze dell’ordine».
Le conseguenze fisiche sono pesanti. «Ho riportato fratture al polso e al piede. Porto il gesso per un mese e sono costretto a uno stop lavorativo di trenta giorni. La mia moto, che per me era anche un mezzo quotidiano di spostamento, è distrutta e inutilizzabile».
Goldin ha già presentato denuncia ai carabinieri. «Ho presentato regolare segnalazione, ma in quel tratto non ci sono telecamere evidenti e temiamo che il responsabile possa restare senza volto. Per questo sto cercando testimonianze, immagini da impianti privati o ogni elemento che possa rivelarsi utile». Poi aggiunge: «Se chi mi ha investito decidesse di presentarsi spontaneamente in caserma, sarebbe la scelta migliore per tutti. È un gesto di responsabilità che cambierebbe molto, anche sul piano umano».
Da qui nasce l’appello: «In assenza di contatti e del riconoscimento del responsabile, procederò con tutte le azioni legali e assicurative necessarie, comprese le richieste di accesso alle registrazioni e le segnalazioni alle autorità».
Infine, un messaggio che va oltre la sua vicenda personale: «Credo sia importante dare voce a chi subisce questi abbandoni sulle nostre strade. Servono più controlli e strumenti di prevenzione. Nessuno dovrebbe ritrovarsi solo, ferito, nell’indifferenza di chi scappa. Non chiedo pietà, chiedo giustizia e sicurezza per tutti».
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