Auto svaligiata nel park: Iglesias porta Zed in tribunale

Accadde durante il concerto di Violetta a Padova. Il manager dei cantanti spagnoli sostiene che l'organizzazione doveva farsi carico della sicurezza
Julio Iglesias
Julio Iglesias

PADOVA. Auto svaligiata durante il concerto di Violetta: il fatto vede schierati uno contro l’altro in tribunale il manager della famiglia Iglesias, quella dei celebri cantanti spagnoli, e la società di eventi padovana Zed. La scorsa settimana c’è stata la prima udienza di fronte al giudice di pace, rinviata al prossimo primo ottobre.

Tutto ha inizio lo scorso gennaio quando il nipote nonché manager dei cantanti spagnoli Julio ed Enrique Iglesias arriva a Padova da Madrid per assistere assieme alla moglie padovana e ai due figli, al concerto di Violetta. L’auto della famiglia, una Range Rover, viene lasciata nel parcheggio a pagamento dell’hotel B4, riservato all’evento. I cinque euro spesi però non sono serviti a garantire la sicurezza dell’auto che è stata scassinata dai ladri i quali hanno rubato tra borse, computer ed effetti personali, circa 15 mila euro di materiale.

A raccontare la disavventura al Mattino era stato Angelo Broi, suocero del nipote e anch’egli manager degli Iglesias. «Abbiamo subito fatto denuncia e io personalmente, visto che sono l’unico che vive in città, ho incontrato gli organizzatori del concerto, i quali mi avevano garantito che almeno per i danni all’auto ci avrebbero risarcito», spiega Angelo Broi. Che però non era stato soddisfatto della proposta, nonostante il segnale di apertura dimostrato da Zed. «Il problema è che alla fine non solo non hanno risarcito, ma ci hanno anche mandato una lettera del loro avvocato dicendo che si ritenevano sollevati da ogni responsabilità e respingevano quindi la richiesta danni».

Ma la famiglia Iglesias ha deciso di non lasciar correre. E così, assistita dall’avvocato padovano Marco Ferrero, ha fatto causa alla società organizzatrice di eventi. Causa che la scorsa settimana ha avuto la sua prima udienza, rinviata appunto al primo di ottobre. «La cosa che ci ha lasciato maggiore amarezza non è tanto la questione economica quanto l’atteggiamento aggressivo dimostrato dalla Zed, che inizialmente si è detta disponibile a trovare un accordo e poi ha invece messo in campo gli avvocati», continua il suocero del manager dei cantanti spagnoli, «Ma noi ora vogliamo andare a fondo della questione. Se pago un biglietto per parcheggiare nell’area dedicata all’evento a cui partecipo ho diritto a essere tutelato o no? Io credo proprio di sì».

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